Oggi la giornata non è partita con il piede giusto. Non sono in gran forma, ho la pressione bassa bassa e un umore variabile.
Inizio con la visita di Emma dalla logopedista, ed Emma non ne vuole sapere di stare seduta al tavolino, si alza di continuo, non ascolta minimamente ciò che la terapista le dice e si distrae con qualsiasi piccola cosa… un pò mi disturba, ma poi penso alle parole di Loretta, formatrice del metodo Feuerstein, che dice “pulite il campo degli stimoli da tutte le cose inutili, che possono distrarre, 1 unico gioco alla volta” … e lì di distrazioni ce ne sono davvero parecchie. Ammetto che è un particolare punto su cui si deve lavorare, il tanto faticoso “controllo psicomotorio” su cui Emma davvero pecca, ma non è che con un unica frequenza al mese è difficile che si instauri un rapporto costruttivo e di fiducia tra bambino e professionista?
Passiamo dalla fisioterapista, che è nuova e ha visto Emma solo 2 volte, e che, con mio grande stupore propone esercizi di equilibrio belli e stimolanti su tappettoni particolari, il lancio della palla in vari modi, il salire gli scalini… Poi addirittura le massaggia i piedi, cosa che ad Emma non è mai stata fatta in 2 anni e 4 mesi di vita. Poi propone il disegno (ed è molto carina a ricordarsi che ad Emma piacciono i Barbapapà), ma come può una bambina che ha le mani come una polenta impugnare bene un pastello e disegnare con soddisfrazione dentro ad un pupazzetto di 5 cm di diametro?
E intanto sono passati 2 mesi dall’ordinativo delle scarpette ortopediche, che ancora non sono arrivate… e ho sonno… e caldo… e fame… e sono fuori orario per preparare il pranzo ad Emma…
La vado a cambiare sul fasciatoio in camera, mi abbasso per aprire il cassetto dove tengo i pannolini e come sempre appoggio una mano sulla sua gamba, ma lei è ormai sbilanciata di lato, non sento più il suo contatto…
sciaff!
La vedo a terra, mani avanti e spaccata da ginnasta. Mi rendo conto che non si è fatta nulla ma non posso farne a meno, piango e piango, chiedendole scusa con il cuore in gola, per la paura che si potesse fare male, chiedendole scusa per essermi rattristata nel vederla poco attenta alla terapia, chiedendole scusa di questo mio essere un pò ormonale oggi…
Lei smette di piangere, si stacca dal mio abbraccio, e si sofferma a guardarmi, forse stupita, quasi impaurita di vedere me piangere, e si rannicchia di più tra le mie braccia, appoggiando la testa al mio petto…
Come vedi, mio caro amico Alessandro, anch’io piango, di rado magari, o almeno di rado verso lacrime pesanti, ma di certo non cerco di frenarle.
Piango. E quando smetto mi dico:
“ecco, ora sono libera da quel peso, ora provo a ripartire, ci provo…”
E poi mi chiama Rosanna, la mia adorato cugina mamma/superspeciale e la nostra telefonata di un’ ora mi rigenera, e mi riporta il sorriso per quanta saggezza e umiltà riesce a trasmettermi…
E poi vado in piscina con Emma, e la mia ranocchietta si diverte in acqua, sorride, gorgheggia, fa le pernacchie, ed è uno spettacolo vederla…
E poi passo da Elisa, a portare il regalo al suo Ale che sabato compie gli anni, e ricordiamo come 6 anni fa eravamo entrambe a contare le ore che ci separavano dal parto dei nostri primogeniti… lei che ha in pancia il suo terzo bambino!
E poi vado a riprendere Tommaso che è stato accompagnato a casa di un amichetto dalla nonna di quest’ultimo, (grazie Anna!) e rivedo volentieri Angelica, sua nuora, e parliamo di tante cose, di come stiamo crescendo…
E poi arrivano Mauro e Stefano, con le loro parole di stima, con il loro grande dono, con i loro progetti, con la voglia di aiutare a realizzare i miei, e mi ritrovo ad abbracciarli stretti, con nuovamente quella sensazione di “buoni propositi” nel cuore…
E poi mi metto a scrivere, perchè qualcuno mi ha detto che scrivo solo di cose belle, e io ho risposto:
“quando mi capiterà qualcosa di spiacevole magari lo scriverò, ma per ora io vivo di cose belle!”
E mentre scrivo e controllo i messaggi incontro una persona, il cui nome mi incuriosisce, perchè emana una bella vibrazione, e ci ritroviamo a parlare di noi, e a scoprire di avere tanto in comune…
E mi sento diversa da stamattina.
Stamattina mi sentivo a pezzi.
Questa sera sono di nuovo unita.
Trasformata e unita.
Adesso anch’io sto piangendo perché mi vergogno di come ho indirizzato la mia vita in quest’ultimo periodo… troppa rabbia, troppi rancori, troppa negatività ingiustificata e non riesco a smettere di piangere anzi sento che questa emozione ha bisogno di essere liberata e ci provo… anche se non ci riesco fino in fondo, ho imparato presto a nascondere le emozioni a schermare la realtà agli occhi degli altri, ho imparato presto ad incassare i colpi senza far vedere quanto fossero duri, e adesso non so più come abbandonare quegli schemi, come liberarmi di questo lato oscuro che ha preso il sopravvento e riesce a sopraffare ogni tentativo di venirne fuori… e piango un po’ di meno perché la parte emotiva è tornata al suo posto lasciando spazio alla parte razionale quella che se non ti aiuta a vivere una felicità piena almeno ti aiuta ad arrivare a fine giornata…. non che adesso abbia motivo di lamentarmi della mia esistenza, ma a volte il bagaglio che ci portiamo dietro dal passato e così ingombrante e liberarsene è così difficile ….
Grazie Lucia, mi hai fatto rileggere questo mio post e mi ritrovo diversa, ora il mio “vedere” Emma è assai cambiato rispetto ad appena 8 mesi fa…
Ritengo che il peso del nostro passato, delle tracce che ci sono rimaste dentro, delle lacrime non versate, sia personale, e non “pesabile”…
L altro giorno ho incontrato una ragazza che mi ha detto di non sapere il motivo delle sue crisi di panico,
Non ha nulla di cui realmente preoccuparsi… Ma parlando è uscito qualcosa… Sai cosa? Io “mondo” che ognuno si noi ha dentro, e il suo rivoverlo puó rendere felici o far soffrire… Penso che l importante sia riconoscerlo, e se serve aiuto non temere di farlo…
Ciao cara, grazie ancora..!
Hai visto Ale? PIango… ma col sorriso! che bella la tua frase…
come spesso accade le tue parole mi arrivano dritte dritte dove devono arrivare, e lasciano il segno, aumentano la consapevolezza che noi siamo ciò che vogliamo essere… grazie amico che mi manca tantissimo abbracciare…!
Beh… in due giorni consecutivi hai inanellato due post decisamente “diversi” dal solito! 😉 (anche se in fondo non più di tanto).
Di tutto ciò mi piace sottolineare qui che il “la” al tuo equilibrio ritrovato… , lo ha dato quella stessa persona, la tua piccola Emma, che era stata anche se involontariamente la causa della sua perdita (dell’equilibrio, in tutti i sensi! ;-)). Una prova, o quantomeno un sicuro indizio, che ogni situazione, ogni persona… contengono in sé la forza e le potenzialità per superare i problemi che più o meno implicitamente pongono alle nostre vite.
Un grande abbraccio, donna che piange… ma col sorriso 😉