Accettare ciò che è dimostra che l’accettazione non è passività, anzi.
Significa aprire gli occhi alla realtà e smettere di respingerla.
Accettare la realtà è l’indispensabile preludio per la propria crescita personale, la ricerca di nuove soluzioni e la pace interiore: è la possibilità di costruire il proprio futuro sulle solide basi del qui e ora, libero dalle nostre proiezioni.
È dire Sì alla vita: questa risponderà.
Ci sono situazioni che non vanno come vorremmo.
A volte si tratta di situazioni drammatiche che ci scombussolano la vita: un lutto, una malattia, un problema di lavoro.
Ci sentiamo perduti e per reazione chiudiamo gli occhi di fronte alla realtà.
Così facendo, però, ci impediamo anche di “vedere la luce in fondo al tunnel”.
L’accettazione invece porta chiarezza e permette di trovare dentro di sé risorse insperate e spesso “miracolose”.(Rosette Poletti, Barbara Dobbs – Accettare Ciò che È)
Noi ti abbiamo accettato bambina mia.
Abbiamo accettato il tuo essere unica e il tuo rendere speciali chi ti sta vicino.
Abbiamo scelto di crescere con te, di lasciarci stupire, di percorrere una strada che non era scritta, ma che scriviamo insieme a te, a voi bambini miei, ogni giorno.
Durante la Giornata Nazionale sulla Sindrome di Down si vedono tanti cartelloni, nelle piazze italiane si sensibilizzano i passanti su cosa sia la trisomia 21, si raccolgono fondi.
Noi festeggiamo l’averti con noi ogni giorno, perchè senza quel cromosoma in più non saresti Emma, ma un’altra nostra figlia.
A volte mi capita di parlare con qualcuno che è fuori dal mondo stravolgente e arricchente della disabilità, giovani uomini che hanno ancora in testa tutto un loro progetto di soddisfacimento dell’ ego, anche se giurano di essere altruisti, e la prima cosa che mi dicono, parlando delle doverose indagini prenatali è : “… che vita infelice farebbero?”
Qualche tempo fa, guardando le foto di Emma, Giovanni ha esclamato:
“Eh sì… Emma ci ha davvero sconvolto la vita… ma solo in positivo!”
Già… che vita farebbero?!
Mercoledì 3 maggio io e mio marito abbiamo scoperto che il nostro bambino ha la sindrome di Down… Inizialmente è stato un sollievo, la genetista avrebbe potuto chiamarci per problemi veramente gravi, ma non vi nascondo che da otto giorni i pensieri positivi continuano ad alternarsi alla paura di non essere all’altezza del mio bambino speciale…
I vostri messaggi e le vostre testimonianze uniti alla positività e all’amore che trasmettete mi aiuteranno a prepararmi nel modo migliore e a raggiungere la consapevolezza che entrambi i miei piccoli amori (ho già in bimbo splendido di 10 anni) riempiranno il mio cuore di gioia ogni singolo attimo della mia vita…
Grazie a tutti voi dal profondo!!!
è tutto vero un amore immenso,un cambiamento profondo…ma parliamo anche delle difficoltà che si incontrano tutti i giorni con persone che fortunatamenete o sfortunatamente non hanno potuto provare questa esperienza…..avrò la forza di lottare contro questa ignoranza che c’è…esiste….mio figlio è il mio amore ma a volte mi chiedo se riuscirò anche per lui ad affrontare una società non ancora pronta o forse troppo presa nel dire a me non può capitare…che sfortunati…i commenti sotto voce li sento…gli sguardi esistono e non sempre sono in grado di sopportarli…
Lo so Ilaria, non dico che è sempre facile, ma il cambiamento deve partire da noi… tu parli di sguardi… o di occhiatine, o di gomitatine, o di “guarda quella ha una bambina down”… IO ero una di quelle persone prima, io lanciavo occhiatine, io, incinta di Emma e vedendo una bimba con sdd, mi sono toccata la pancia e ho detto ” tu non sarai così, vero?”
quindi davvero, il cambiamento parte da noi… devi toccare il fondo più profondo, fino ad avere i pensieri di rifiuto più impronunciabili, per poi risalire… sono le fasi dello shock… dolore, rifiuto, senso di colpa… e prima o poi l ‘accettazione…
ce la puoi fare…
…ogni momento hanno qualcosa di profondo da insegnarci…
…è come stare sulle montagne russe…
…speciali sì…solo loro hanno trovato la chiave del mistero della vita…
…l’amore!!!
Sì! ci si evolve, si cresce, si torna indietro, per poi ripartire…!
che bel nick hai… ti ho provato a cercare ma non ci sono riuscita!
Davvero la nostra Emma ci ha trasformato un pò tutti noi. Prima di tutto a reso la nostra famiglia più unita , più vicina, ci ha insegnato a guardare con il cuore, ma a me personalmete a trasmesso la sua felicità, la sua spensieratezza, la sua voglia di vedere e scoprire tutto. Emma tu per me sei la MIA CENERENTOLA (donna delle pulizie) la MIA ESTETISTA( come usi tu le creme non cè nessuno),la MIA BALLERINA( come balli tu non cè nessuno) e poi altre ancora:::::::::::::: OH sentite tutti quanti ………..EMMA e uno SPETTACOLO e posso dire GRAZIE noi cè l’abbiamo. BACIMISSIMI:
che Santula numero uno abbiamo, eh? un abbraccione cara, a domenica!
Che messaggio profondo e vero. Grazie Daniela per avermelo ricordato. Accettare la Ceci è stato davvero il passaggio alla felicita’.
“passaggio alla felicità”…. come suona bene, vero? un abbraccio!
Attraverso l’accettazione passano molti e indispensabili requisiti per una vita adulta serena per i nostri bimbi. Non ci sono storie, un genitore disperato (la disperazione e’ legittima ma deve avere un termine) che non vede suo figlio ma la sua disabilità lo condanna ad una vita da disabile. Si prendesse coscienza sull’importanza della genitorialita’ in genere e ancora di più nei casi dei bimbi speciali.
E’ così, se la disperazione non ha termine il bambino è condannato a non essere riconosciuto come essere unico, e capace… e come dici tu non è riferito solo ai bambini con disabilità, ma a molti bambini in generale… oh se ne conosco!
Già già che vita farebbero ?
Daniela questa bambina non ci ha dato scampo
Non c e giorno ove non ci sia un sorriso
Sono riuscita acdare un posto all armonia delle cose
Godere davvero di ogni piccola cosa
In una giornata succede di tutto
E quando poi la metti a dormire ,ti fermi a guardarla e ti trovi meravigliata da quanta gioia ,questa bimba comunica
Pensa un po’ Dani potrei non scrivere niente ,perché so che tu provi le stesse cose che la maggior parte di noi condivide questi sentimenti
Un abbraccio
Antonella… è proprio così, forse noi che lo stiamo vivendo riusciamo a provarlo, per gli altri è impossibile, troppi pregiudizi, stereotipi, egoismo… lo sai, perchè ne abbiamo parlato tanto, ma io mi piaccio molto di più da quando è nata Emma!
adoro la parte in cui parli del metterla a dormire… succede lo stesso anche a noi!
un abbraccio e a domenica!!