Emma soffre di ambliopia.
Ho iniziato ad accorgermi che qualcosa non andava nei suoi occhi molto presto, intorno all‘anno di età, il suo modo di storgere la testa, inclinandola, socchiudendo un occhio in particolare. Emma soffre l’eccessiva luce del sole, come me del resto, ma io sono semplicemente astigmatica, lei invece non solo.
Da 4 anni e mezzo ad oggi abbiamo cambiato parecchi oculisti. 4, 5 forse anche 6. Ognuno di loro aveva qualcosa che non faceva al caso nostro: troppo lontani, troppo cari, poco pazienti con lei, poco rispettosi con i suoi tempi, discordi nella diagnosi, luminari ma in procinto di andare in pensione.
Oculisti e ortottisti sono concordi col dire che Emma soffre di ambliopia e oltre agli occhiali, che non le procurano una grande differenza visiva, deve portare la bendina di occlusione, quante più ore può al giorno.
Ma cos’è l’ambliopia?
L’ambliopia è una condizione in cui la funzione visiva di un occhio è ridotta o assente senza che ci siano stati danni oculari organici. Si tratta di una patologia che si sviluppa in età pediatrica, consiste in un deficit dell’apparato visivo: il cervello, non riuscendo a interpretare correttamente le informazioni che gli giungono, “disattiva” i segnali che provengono da un occhio. Nei bambini il danno è generalmente reversibile, in linea di massima fino a 4-6 anni, ma su questo punto non c’è concordanza della comunità medico-scientifica.
Perché si sviluppa l’ambliopia?
L’ambliopia si presenta quando il bambino “non usa” involontariamente un occhio: le immagini da esso provenienti vengono soppresse nella corteccia cerebrale. Questo avviene quando non si vede a fuoco o perché il cervello non riesce più a “combinare” le immagini che – in caso di strabismo – provengono dall’occhio deviato con quelle fornite dall’occhio sano o, ancora, perché alla retina non arrivano affatto le immagini (ad esempio in caso di cataratta o ptosi).
Quali sono le cause dell’ambliopia?
Astigmatismo e ipermetropia, se non vengono corretti adeguatamente e tempestivamente, possono portare all’ambliopia. In caso di strabismo il cervello non riesce a sovrapporre le immagini provenienti dai due occhi. Queste sensazione è estremamente fastidiosa, per cui il bambino – il cui cervello sopprime le informazioni che derivano dall’occhio più debole – rischia che la sua funzionalità visiva sia compromessa da un occhio. Tale esclusione può avvenire per patologie congenite o della prima infanzia: la cataratta congenita, se non diagnosticata e asportata precocemente, può portare ad esempio ad ambliopia (così come una marcata ptosi: le palpebre sono calanti).
Come si evita o si cura?
La prima cura consiste nel correggere il difetto visivo o di eliminare gli ostacoli che impediscono la corretta visione. Si deve poi cercare di far lavorare l’occhio pigro; per fare questo si copre l’occhio sano (occhio dominante). Questa terapia viene chiamata “bendaggio”: consiste nell’applicazione di una benda o cerotto coprente sull’occhio dotato di migliore funzionalità. Questo trattamento deve essere approntato seguendo le indicazioni di un medico oculista: è molto importante venga seguito con attenzione e precisione. Queste terapie possono durare da alcuni mesi fino ad alcuni anni. Durante la cura i genitori non devono assecondare la richiesta, da parte del bambino, di togliere la benda. Infatti, se si esaudisse questa richiesta, si verificherebbe un danno non recuperabile. In alcuni casi vengono impiegate, in alternativa, gocce di atropina instillate nell’occhio dominante: poiché si dilata la pupilla, la visione diventa sfocata, e dunque l’occhio pigro si “riattiva”. Tuttavia bisogna tenere conto degli effetti indesiderati contenuti nel foglietto illustrativo.
Cosa comporta l’ambliopia?
Se non corretta per tempo può causare la perdita della capacità visiva di uno o di entrambi gli occhi. Ciò significa che viene meno la visione binoculare, cioè la capacità di vedere in modo tridimensionale: non si riescono più ad apprezzare la profondità e le distanze degli oggetti.(testo tratto da iapb – agenzia internazionale per la prevenzione alla cecità)
Il problema è che Emma la benda non la sopporta. E non credo sia solo una questione di insofferenza sua, legata al fastidio che prova ad indossarla, credo che le stia facendo assumere posture della testa ancora più strane rispetto a prima, inclinazioni e avvicinamenti a ciò che sta leggendo, che mi sembrano innaturali e pericolosamente radicabili in lei.
Lo stesso vale per gli occhiali, che non perde occasione di togliere. E’ vero, in passato la questione era solo di fastidio fisico (li abbiamo trovati nascosti negli stivali da giardino di Giovanni!) ma ora credo che davvero non le procurino un beneficio effettivo. Spesso mi dice “li tolgo, sono sporchi e non ci vedo” ma non sono sporchi affatto.
Può essere che il suo non portare la benda e occhiali abbia fatto peggiorare la situazione, e che il suo difetto sia peggiorato, sta di fatto che siamo di nuovo a piedi con gli oculisti.
Non dico che vorrei trovare un oculista moderno e con metodologie all’avanguardia (vedi gli occhiali stenopeici) perchè c’è da tener presente la giovane età e le difficoltà di poter fare esercizi di un certo tipo che la sindorme di Down comporta… ma come gli ortopedici di adesso sconsigliano l’uso a prescindere dalla giovanissima età e dalla sdD di plantari e scarpe ortopediche, vorrei trovare un oculista che abbia uno straccio di altra proposta, una sorta di piano B oltre all’uso della benda. Benda di cui ho i muri tappezzati… e non posso darle torto!
Qualcuno ha qualche dritta da darmi?
Scusate, ma perche’ la benda?
Io soffrivo di strabismo (la causa “per eccellenza” di ambliopia) e sono stata operata ma continuavo a guardare solo con l’occhio sx perche’ a causa del difetto ormai gli occhi erano abituati a non collaborare e quello dx era ambliope. Mi facevano portare gli occhiali con la lente bianca sull’occhio dominante per forzarmi a guardare con l’altro, ma MAI ho portato fastidiose bende. Ma siamo impazziti?! Nella benda si accumulano polvere e germi che poi entrano a contatto con l’occhio. Senza contare che il bambino si tocca in continuazione, magari con le mani sporche mentre e’ all’asilo. La lente bianca per me e’ stata piu’ che sufficiente, l’occhio che era pigro anche a distanza di decenni vede benissimo. Infatti, il cervello trovandosi davanti ad una visuale totalmente bianca esclude l’occhio dominante preferendo quello pigro, anche se non perfetto, forzandolo a lavorare.
Questa e’ stata la mia esperienza, spero possa essere utile.
Ciao Elena… i tanti oculisti che hanno visto Emma sono tutti solidali con la proposta benda per prima, poi con l occhiale oscurato come dici tu… credo dipensa molto dal difetto dell’occhio… grazie per la tua esperienza raccontata!
Ho dimenticato di segnalare che la dr.ssa non è forse del tipo innovativo. Noi ci siamo andati xche Beatrice soffre di astigmatismo all’occhio sx e anche lievr dislivello delle pupille,correggibile con prismi nelle lenti e con l’osteopatia x raddrizzare la postura del collo usata per orizzontalizzare la vista.
il dr Castagnini lavora presso A.R.C. di Verona,neuropsichiatria che sviluppa le celebro potenzialità nei bimbi con lesioni celebrali ma anche con sdd e altre problematiche neurologiche di cui non so i nomi.
Oh sì! ora mi ricordo del dottore! Ne avevo sentito parlare da alcuni genitori che ci andavano!
Grazie ancora per le tue informazioni…!
Ciao Daniela… Gaia, la mia “belva” grande avevo lo stesso problema e ti assicuro che l’unica soluzione che funziona: a Gaia mancavano più di 12 diottrie da un occhio ed ora a 15 anni siamo a meno 5, è dura, ricordo ancora le litigate e la pena che mi faceva, però, col senno di poi, per fortuna che non ho ceduto
ohhhh +12 diottrie! Accidenti… Comunque Maria, devo dire che in questo fine settimana ho cercato di essere più ferrea nel fargliela portare, e i risultati, in termini di assecondamento da parte di Emma, ci sono stati… incriocio!
Situazione molto simile per la mia Federica, rimango in contatto per vedere se qualcuno può suggerire qualcosa. Speriamo bene! ?
Sì Sì chissà che ci siano info utili per entrambe…
dovresti osare e trovare un medico innovativo. In America da molti anni usano le lenti a contatto per la terapia occlusiva nei bambini in tenera età: efficace perché le puoi tenere per molte ore e non creano disagio.
Conosco un ragazzo con SDD che soffriva di miopia grave non correggibile con gli occhiali. I genitori hanno deciso di usare le lenti fin dalla scuola dell’infanzia e si sono trovati benissimo
Spero che voi possiate trovare presto una soluzione.
Un abbraccio
E’ quello… io vorrei osare”! chissà che tra questi numeri e nomi ci sia quello giusto per noi… per me anche, lo ammetto…
Buonasera,
è molto brava la dr.ssa Eleonora Annunziata che lavora presso l’ospedale all’angelo di Mestre, (Venezia). Lavora anche in studi privati sempre della zona. Caldamente consigliata dal dr. Mario Castagnini,neurospichiatra di Verona.
Per prenotare bisogna chimare il CUP.
spero di essere di aiuto!
Grazie Mille Daniela, mi segno il nome … parlami di Castagnini.. mi dice qualcosa…
Purtroppo no, nessuna dritta…
Luna ha lo stesso problema. Occhiali a 4 anni e ora da qualche giorno anche la benda. Per fortuna lei gli occhiali li tiene bene e anzi li chiede per vedere meglio. La benda per ora sembra non disturbarla troppo.
In bocca al lupo e coraggio!
Spero che per Luna non sia così fastidioso come per Emma…! Che in effetti non è una bimba così rompina, quindi mi sa che le da proprio fastidio.. buon percorso anche a voi!