Venezia. Chiunque giunga in questa città non può non rimanerne affascinato. L’assenza di automobili, le viuzze chiamate “calli”, i colori, i profumi (e anche le puzze!) il sali e scendi di ponti continui, i piccoli mercati di verdura e pesce nei “campi”.
Le tante cicchetterie, dove si può banchettare a stuzzichini, uno diverso dall’altro e ognuno particolare, accompagnato da qualche buon vino della zona. I tramezzini di Venezia, che non sono come qui da noi, piatti piatti, ma tutta la farcitura è concentrata nel mezzo del pane, tanto da farli diventare alti 3 centimetri!
E poi la gente che la visita, proveniente da qualsiasi parte del mondo, che si ferma ad osservare i particolari, a scattare foto, a chiedere informazioni, magari fermando il traffico, e suscitando qualche battuta scocciata da quei veneziani doc che forse vivono Venezia in modo diverso, di sicuro più frenetico.
Era da tanto che non venivo a Venezia.
Oggi ci dovevamo essere tutti, ma un debole virus intestinale ci ha fatto decidere di lasciare Emma dai nonni. E così al posto di partire la mattina presto abbiamo preso il treno delle 13.15: io, Giovanni e Tommaso.
A dire il vero ero proprio felice di dedicare un pomeriggio esclusivo a Tommy!
E poi gli avevo così tanto fatto ‘na testa con l’aspettativa di ascoltare l’Orchestra Allegro Moderato, in un teatro, insieme alla lettura di racconti per ragazzini, che pure lui non vedeva l’ora di partire!
Anche il treno ha il suo fascino, specie se non lo si prende spesso. Anche lì si trova gente di tutti i tipi, ma la cosa che accomuna tutti, e mi fa pensare, è l’isolarsi dagli altri, magari leggendo ma soprattutto smanettando ognuno con proprio cellulare. Non più sguardi tra sconosciuti, non più osservare il panorama.
Noi abbiamo giocato a rubamazzetto tutto il tempo, e Giovanni ha cercato di coinvolgere una bella ragazza cubana che sedeva vicino a noi, ma invano. Un occhio era sempre fuori, per far catturare a Tommaso qualche vista particolare.
Campo Santa Margherita è vicino alla stazione, e così, anche se i tempi erano un po’ stretti, mi sono messa a scattare qualche foto. Una volta avevo letto di un corso fotografico di 2 giorni fatto proprio qui… mi immagino che fonte di ispirazione sarebbe questa città per ogni appassionato di fotografia!
Annoto nella mia “wish list”!
Una volta arrivati all’auditorium Tommaso è rimasto colpito dalla grandezza del posto, e dal fatto che fossimo seduti in cima, in una bellissima loggia (se così si chiama!) da dove si vedeva benissimo il palco, e su delle poltrone rosse comodissime.
Avevamo portato anche il mio nuovo obiettivo, che zoomma che è un piacere! Anche Tommaso si è cimentato nell’usare la “reflec”, come la chiama lui, e i risultati sono notevoli!
Mi aspettavo di ascoltare solo musica classica e invece l’orchestra mi ha stupito con pezzi jazz davvero particolari, pezzi i cui titoli mi sono poi stati elencati con tanto di compositori dal bravissimo tastierista Carlo.
http://youtu.be/OKk5HaB9TdY
In questa occasione la musica accompagnava parole, e le parole in questione era rivolte ad una platea di ragazzini tutte orecchie. Vedo entrare questo personaggio, tale Luigi Dal Cin, e la sensazione che provo è “ma io l’ho già visto“, e zoomando su questo viso sorridente, dico a Giovanni:
“Non trovi somigli a Matt Damon? Aspetta, anche al protagonista di Dexter… no no, anche ad Andrea, il maestro Judo del Dojo Sacile!”
Insomma questo mix di volti a me noti inizia a raccontare di come è partita la sua carriera di scrittore, visto che lui alle elementari in italiano aveva 5!
La scenetta della maestra che entra con “la camminata da maestra” e noi che ci alziamo in piedi dicendo “buongiorno signora maestra” (e sottolineo signora!), la terribile proposta del “oggi pensierini liberi” e il panico del protagonista che non vuole “prendere zero” perchè il suo barbuto papà è professore universitario.
Io e Tommy ci siamo messi in ginocchio, per ascoltare e vedere meglio questo buffo personaggio, ridendo di continuo, tanto che i bambini in parte a me ci guardavano un po’ straniti…
Insomma, il pensierino partorito dalla fervida immaginazione dello scrittore in erba è stato:
“Il … pescatore … pesca … i … pesci!”
E dopo averlo scritto per ben 3 volte consecutive, la maestra ha deciso di chiamare il papà di Luigi, suggerendogli di ampliare la fantasia del bambino con letture sui pirati. La scenetta che ne è uscita è stata così ilare che Tommaso si è spatasciato per terra dal ridere!
Caro Luigi, Tommaso era così attendo alle tue parole che ieri sera ha più volte inscenato il tuo racconto, con tanto di “posa delicata del registro di classe” e “strappo di capelli all’idea di prendere zero!
Luigi dopo aver deciso di diventare scrittore per ragazzi ne ha pubblicati di libri, eccome, addirittura un centinaio! Mi sa che so con che autore progredire la mia piccola collezione di albi illustrati!
Sul palco, ad interpretare i racconti di Luigi, c’era anche Lella Costa, il cui modo di fare teatro e di giocare con le voci rapisce, facendoti immaginare i personaggi che interpreta, ai quali puoi aggiungere particolari su particolari man mano che lei parla. Anche qui Tommaso è rimasto colpito da un personaggio in particolare, quello del topino giovane che ride e ride e poi si addormenta di botto!
http://youtu.be/NcCXnS-MGvw
Per dirla tutta oggi ero qui grazie a lui, Luca, il maestro di percussioni dell’Orchestra Allegro Moderato, ed è stato un piacere avvistarci a distanza e darsi appuntamento al di sotto delle scale del palco! Che bell’abbraccio ci siamo dati!
Ah Luca, tutto il servizio fotografico che ci ha fatto mio marito, quello di “foto non di posa”, ehm, è uscito un po’ mosso… spero ci sarà un’altra occasione!
Il pomeriggio/evento era stato organizzato da Elena Rocco di Radio Magica che è salita sul palco esordendo con queste parole:
“Io avevo un sogno… quando è nato mio figlio Enrico, bambino con bisogni speciali, ci è stato consigliato di leggergli tanto e tanto, e proprio dai libri è partito il mio progetto, che vuole trovare e proporre le risorse che spesso la scuola e la famiglia non possono trovare. Nella web radio Radio Magica desidero realizzare un posto dove tutti i bambini, con le proprie capacità, con diverse abilità, possano ugualmente accedere a contenuti belli, per rendere piacevole e divertente la loro giornata. Penso a un portale interessante, dove il bambino vada volentieri per ascoltare, per trovare dei contenuti adatti alle sue esigenze, per trovare qualcosa che lo aiuti a rendere più vivace, più divertente un momento, magari vicino alla mamma o al papà.”
Tutte queste parole le ha pronunciate con un gran sorriso sincero, e al suo dire “perchè essere mamma è bellissimo, anche nelle situazioni di difficoltà!” io sono balzata in piedi ad applaudire, commossa…
Si respirava magia, sotto a quel palco, e anche tanta naturalezza, proprio come mi è stato naturale parlare con Alessandro, il bassista dell’orchestra, e rispondere alle sue numerose curiose domande, mettendogli comunque un freno in quanto reputo fondamentale trattare anche la persona con difficoltà di pensiero come capace di comprendere e come mia pari. Perchè la discriminazione ha molte sfaccettature…
Naturale è stato vedere mio figlio leggere il suo libro sulla preistoria insieme a Daniele, che suona il sax, e sentirli condividere commenti sulle immagini.
Daniele hai una gran pazienza con i bambini!
Il nostro breve ma intenso pomeriggio si è concluso con una veloce capatina alla cicchetteria più vicina, insieme a Luca e ai suoi amici, con Tommaso che si divertiva a frugare nel borsone degli strumenti e a provarli, perchè il Rammerdrum e lo Springdrum non si erano mai visti!
In quel momento mi sono sentita fortunata… Venezia come cornice, conoscere un po’ di più Luca, che ha occhi e sorriso così sinceri, scoprire che anche lui ha una bimba coetanea di Emma, anzi, i loro compleanni sono vicinissimi… il suo amico di lunga data Enrico, che ancora oggi lo accompagna e lo supporta nei suoi viaggi in giro per l’Italia, anche se vivono a centinaia di chilometri di distanza… Alessia, che forse parlerà del messaggio che porto avanti con il sito a qualcuno in particolare…
E quando dopo una corsa in stazione ci siamo buttati sui sedili del treno, ho visto Tommaso guardare fuori, con quello sguardo che fa quando ha la mente piena di magiche immagini, e da solo parlotta a voce bassa.
Poi, sempre guardando fuori, si è messo a sorridere, e ha detto :
“Fantastico!”
“Cosa è stato fantastico Tommy?”
“Tutto…!”
E ho pensato “Hai proprio ragione bambino mio… tutto!” se assaporato con i giusti occhi…
Venezia è sicuramente fantastica ma bravi tutti voi per aver creato un pomeriggio speciale pieno di emozioni e che lascerà un segno importante
Grazie Fiorella, è stato davvero un piacere essere lì, era come essere nel posto giusto al momento giusto, con tutte quelle persone che so che ritroverò avendo un progetto comune a loro ed essendosi loro stessi messi a disposizione…. potente direi!
Venezia è sempre uno scenario magico, penso che quel pomeriggio sia stato davvero speciale! Leggendo il tuo racconto mi sono immedesimata nelle tue emozioni…. bello bello!!!!
sì davvero magico, e di sicuro sono stati incontri importanti, di quelli che non perdi per strada…