Ecco, oggi è una di quelle giornate un pò così, alterate da quelle uscite infelici che a volte le persone fanno, uscite che spesso risultano inopportune, fuori luogo, scontate, o forse semplicemente pesano in base al nostro stato d’animo.

Sono da mia zia, che si sta coccolando Emma, e mi dice di essere stata a comprare la farina dal solito mulino, e mentre aspettava il suo turno sente la proprietaria dire a qualcuno:

“ahhh… ho visto la figlia di Daniela T… E’ proprio Down eh!”

Al che mia zia, che è un’adorabile zitella senza peli sulla lingua, sbotta dicendo che sta parlando di sua nipote, che glielo può dire tranquillamente in faccia, che la bambina ha la sindrome di Down, perchè lo sappiamo e non abbiamo niente da nascondere.

La signora cerca di riparare biascicando qualcosa e mia zia, prende il suo sacco di farina e se ne va borbottando qualcosa che è meglio non riportare.

Io guardo mia zia, ferita, perchè sì, Emma ha la sindrome di Down, ma per come questa signora l’ha detto sembra qualcosa di davvero spregevole, e la mia Emmina non mi pare affatto spregevole. Penso a quante persone incontrerò nella vita, che guarderanno Emma con occhio penoso, che parleranno di lei nell’orecchio del vicino, che con una gomitata nel fianco dell’amica e un cenno del capo indicheranno lei, inadeguata, inopportuna, bambina Down.

Mi prende la tristezza, anzi, mi sale il fastidio e mi propongo di trattare in maniera diversa quella donna, la prossima volta in cui l’incontrerò, perchè non è giusto, c’è modo e modo di dire le cose, perchè… non so nemmeno io perchè. E mentre, con lo sguardo perso, vivo i miei pensieri, Emma mi guarda, e per la prima volta…

… allunga le braccia verso di me!

Quasi avesse intercettato i miei tristi pensieri, e mi avesse detto:

“Mamma! Io sono qui, adesso, conosciamoci, non avere paura del giudizio della gente, o delle loro uscite poco opportune, io ti saprò stupire, proprio come sto facendo in questo momento, chiedendoti per la prima volta di abbracciarmi. Ora. In questo momento.”

Oh bambina mia… lasciati stringere. Frena i miei pensieri. Sciogliamoci in questo abbraccio.
Ora.
In questo momento.