Mi piaceva dare il giusto spazio a questa poesia di Ettore Grimani, (erroneamente attribuita a Ghandi), e soprattutto all’ amica che me l’ ha mandata come augurio di Natale.
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.
E’ una poesia che ti entra dentro, che ad ogni versetto ti fa pensare… quanto sarebbe possibile fare se ognuno di noi fosse più … non voglio dire umile, perchè essere umili mi fa pensare per forza alla religione, preferisco usare il termine semplice.
E mentre scrivo penso a te Chiara, amica lontana ma anche vicina, a te che mi hai inviato questo dono. Penso ai tuoi dubbi di tutti i giorni… se hai fatto abbastanza per il tuo bambino, se hai sbagliato tu qualcosa, se anche lui arriverà al passo con i suoi velocissimi coetanei..
Penso alle parole della maestra dell’asilo di tuo figlio:
“E’ un bambino che si prende i suoi tempi… e difende il suo diritto di farlo”
E mi chiedo come stai…
Penso al suo disegno, quello che tu non ti aspettavi facesse, eseguito con tanti particolari precisi, i colori giusti che ancora lui non dovrebbe riconoscere, penso alle sue frasi, magari imprecise, ma comunque frasi di senso compiuto.
In cosa altro ti ha stupito il tuo bambino? Perchè lo sento che l’ha fatto…
Penso alle tue parole:
“Nella terra di mezzo si vive così…un po’ sulle montagne russe, a volte si intravede una lucina poi di nuovo buio pesto!! E io lì…che cerco di passare la nottata (come diceva Eduardo De Fillippo)”
E allora ti regalo anch’io una frase, magari non di una persona conosciuta come Ghandi, ma di un altro amico-lontano che stimo, e che reputo dire cose saggie…
Vivere appieno il tempo presente, assaporare la bellezza delle piccole cose, di ciò che abbiamo. Ringraziamo ogni giorno per le cose belle che abbiamo avuto, come fanno gli Indios, i popoli africani. Impariamo a ringraziare per le nostre giornate, per aver mangiato, per aver visto un nuovo sole sorgere. Non affanniamoci per il domani, viviamo appieno il presente.
Riccardo Rossi
Ti penso… un abbraccio amica mia
Daniela che sorpresa mi hai fatto! Grazie…
“Perché mio figlio ha un ritardo nel linguaggio?” “Non è dato saperlo, non sono note le cause di questi problemi nei bambini piccoli” “E’ solo un ritardo del linguaggio o anche cognitivo e se è così si può sapere l’entità di questo ritardo?” “Non è ancora possibile stabilirlo con certezza, è troppo piccolo, bisogna aspettare e vedere…”. Anche se i nostri bambini sono diversi come vedi stesse domande e più o meno stesse risposte…Così lasci la tranquilla vita nella Contea e inizi un viaggio in una Terra di mezzo dove tutto è possibile . Speri…e sperare a volte ti fa pensare di non volerlo accettare così com’è. Lotti, chiedi consulti perché accettarlo così com’è a volte ti fa pensare di esserti arresa, di aver smesso di combattere. E’ un viaggio pieno di avventure, pieno di spaventosi fantasmi è vero ma anche di incontri meravigliosi come questo..che mi fanno pensare che questo viaggio doveva succedere perché la nostra vita ora è diversa più profonda, più consapevole, più orientata al presente che al futuro…forse migliore..?
Ciao Chiara… felice che il pensiero ti sia arrivato!
hai ragione, le domande sono le stesse, idnipendentemente dal tipo di disabilità, si ha voglia di certezze, di risposte concrete, che ci facciano chetare la nostra anima in pena… il viaggio è lungo, movimentato, a volte tranquillo, ma di sicuro ci lascia con una consapevolezza diversa… io ti dico con convnzione “migliore”!
grazie cara, ti abbraccio!