Che strana sensazione oggi.
Vivo l’esame finale di domani in Pratica Psicomotoria Aucouturier con una certa incoscienza, unita ad una carica positiva che quasi crea contrasto.

E’ l’attendere l’inatteso, vivendolo però più come qualcosa di enormemente bello, piuttosto che come qualcosa da temere.
La sensazione è un po’come quella di aspettare una festa, un incontro particolare, un evento piacevole.
Mi sento preparata teoricamente dopo questo percorso? Non a sufficienza…
Mi sento trasformata dopo questi 3 anni e mezzo? Enormemente…
Perciò voglio continuare a vivere questa vigilia così, in un felice stato di incoscienza, sapendo quanto ho dato e quanto mi sono guardata dentro per far posto ad uno sguardo sul bambino sempre nuovo.

Domani, non potrò che mostrarmi per quello che sono, una persona in costante ricerca, che conosce i propri limiti ma non per questo non prova ad abbatterli.

A supporto di questi pensieri riporto un potente ed emozionante aforisma, scritto da un anonimo ahimè, appena donatomi dal mio amico Antonio, “sempre presente” compagno di viaggio in questo percorso e Amico indelebile nel mio cuore da qui all’eternità.
Grazie Bro… adoro quando capti i miei pensieri nell’etere!

Dicono che un fiume prima di gettarsi in mare prova un tremito di paura.
Si volta indietro e vede in un colpo d’occhio tutta la sua camminata: i picchi, le montagne.
Il lungo cammino sinuoso attraverso la foresta, i villaggi, e vede davanti a sé un oceano tanto grande che entrarvi non rappresenta altro che scomparire per sempre.
Ma non c’è alternativa.
Il fiume non può più tornare indietro.
Deve rischiare ed entrare nell’ oceano.
Ed è solo quando entra nell’oceano che la paura scompare, solo allora si rende conto che non si tratta di scomparire nell’oceano ma di diventare oceano: da un lato è scomparire, dall’altro è rinascere.
Così è la vita: non si può più tornare indietro, ma solamente andare avanti ed avere il coraggio di diventare oceano!

Splash!