Cara amica,  mettiti comoda, seleziona la canzone di Ingrid Michaelson  keep breathing della mia playlist in fondo,
respira … e leggi.
Immagino tu conosca il significato del tuo nome, che in slavo significa amore.
So bene come a  volte dare amore non è facile. L’ho provato sulla mia pelle. Ci sono tanti dubbi dietro, tante domande, e tanta paura… un viso diverso da quello che ti aspettavi, degli occhi che non sono quelli che avevi sognato, reazioni a stimoli che dovrebbero essere immediate e invece non lo sono, il giudizio della gente, il fondato e personale concetto di normalità che cozza con ciò che abbiamo davanti… o con ciò che sentiamo di provare.
Tanta paura. Dell’ignoto. Di ciò che non conosci. E di ciò che ignori. Perchè davvero si ignora ciò che c’è dietro ai nostri bambini speciali. All’inizio ogni loro espressione ci ricorda “oh mio dio ho un bambino down”. Ed è giusto piangere, disperarsi, non voler credere che sia capitato proprio a noi.
Tu sei stata capace di chiedere aiuto, e già solo chiedere aiuto dimostra che vuoi stare meglio.
Un passo alla volta amica mia. Uno davanti all’altro.

Respira.

Programma delle piccole cose e cerca di portarle a termine (hai visto che sei riuscita ad andare dal parrucchiere?), hai iniziato a versare quelle lacrime tanto difficili , sei riuscita ad uscire con le amiche, ti si è riavvicinato chi pensavi fosse distante…

Hai un marito che è un sole, che ha pure lui la testa piena di dubbi, come è giusto che sia dopo solo 2 mesi, ma magari la strada la vede meno nebbiosa di te. Lasciati guidare.

Non nasconderti. Non dire le piccole inutili bugie bianche. Piangi davanti al tuo primogenito. Ti ha dimostrato di capire ciò che tu non riuscivi a dire e ti ha teso lui stesso una mano perchè tu l’afferrassi, e guardassi oltre. Affinchè tu percepissi l’energia che ogni bambino down riesce ad emanare, utilizzando canali paralleli che a volte per noi adulti è difficile percepire. Ma lui è ancora un bambino, e non ha i nostri preconcetti che lo frenano, condizionano, rattristano… Per lui suo fratello e semplicemente suo fratello. Nel bene e nel male.

Ieri quando ti ho conosciuta avrei voluto immortalare con una foto il tuo bel viso mentre accarezzavi quello di Emma, e la guardavi… il modo in cui le sfioravi le guance, i capelli … in quel momento i tuoi occhi lasciavano trasparire le mille parole che ti stavi ponendo.
Ma sai che sulle tue labbra ho notato che c’era un debole ma dolcissimo sorriso?
Ti ho abbracciato forte, avrei voluto dirti che tutto andrà bene, ma ho solo continuato ad abbracciarti, in silenzio. Non posso prevedere come andrà la vita di ognuno di noi.
Però di una cosa sono convinta…
Tuo figlio è carta bianca sulla quale lui stesso scriverà le sue prime parole, e se ti lascerai stupire ogni sua piccola conquista avrà un dolcissimo sapore.

Come dice Veronica in ognuno di noi c’è della magia… e io ho fiducia in te.
Il tuo nome significa amore.
E tu col tempo riuscirai a darlo.

Respira.