Venerdì 30 marzo. Partenza verso la Lombardia, dove avrà luogo il Meeting di Pianeta Down. Giovanni si prende 3 giorni interi per stare con noi, carica la macchina alla perfezione, solo come lui sa fare, con pure il frighetto della Playstation stipato di bibite e patatine e cioccolata… un vero bel viaggio, per noi, deve avere il giusto accompagnamento, un pò come gli immancabili pop corn al cinema!
Partiamo nel pomeriggio, appena recuperati i bambini dai rispettivi asili, ed impostiamo il satellitare. Solo 3 ore ci separano dai nostri ospiti, che ci daranno asilo per queste due notti, ed io non vedo l’ora di riabbracciare Alessandro, sua moglie Paola, e i loro figli, Dario, Simone e Marialetizia. Quest’ultimi ci hanno addirittura ceduto la camera da letto e il loro bagno, pur di farci stare a nostro agio.
E quando arriviamo, si respira subito quella sensazione che tanto mi piace: quella di appartenere a qualcosa di unico, diverso: la nostra genitorialità speciale, che tanto ti stravolge quanto ti fa vibrare il cuore.
Tommaso e MariaLetizia si stringono la mano velocemente, un pò imbarazzati, imbarazzo durato… 15 minuti? Il tempo di scaricare la valigia e di fare una passeggiata al parco vicino a casa.
Emma ne approfitta per esplorare il parco, senza tanto girarsi a vedere dove siamo, ma molto più intenta a scoprire un posto nuovo.
Rincorrendo la sua ombra, come sempre le piace fare.
Tornati a casa, Dario ci mostra la sua “postazione sacra”, fotografata qui sotto, nonchè la sua camera, le sue mille foto scattate in passato, gli album dei suoi fratelli, le foto della sua ragazza, il suo racconto sull’incontro con il Papa… e dopo 10 minuti stiamo parlando della sua condizione di ragazzo Down… ah, la sintonia amico mio, era davvero vibrante!
Simone, dalla sua Bat-carrozzina, si fa sentire, vuole essere partecipe degli sguardi, dei sorrisi, delle carezze, dei mille discorsi aperti e non conclusi, e ogni gesto nei suoi confronti è premiato con un suo lungo sguardo, come se mi volesse dire:
“oh bene, sconosciuta, mi pare che ci intendiamo!”
Anche la mia Emmina vuole silenziosamente parlargli…
E dopo un ottima cena a base di pizzocheri della Valtellina…
un pò di sano relax, così, abbracciati sul divano, come se ci si conoscesse da sempre, come se in questo gesto così naturale si celasse il vero significato del rapporto sincero, che spesso proprio solo i bambini riescono a fare con tanta disinvoltura.
Un abbraccio coccoloso con la barba, morbida però, di Alessandro
E mentre i bambini e i ragazzi dormono, noi adulti ce ne stiamo a chiaccherare fino a notte fonda, parlando del nostro passato, di come eravamo e di come siamo, di quello che vogliamo essere per i nostri figli, faro, guida, terapista, amico…
ma soprattutto genitore.
Genitore imperfetto che è giusto che sbagli, proprio perchè nessuno ci insegna come essere padre o madre, lo impariamo giorno per giorno, a spese dei nostri figli, e facciamo tesoro degli errori commessi ma non è detto che un giorno non li ripeteremo di nuovo…
perchè a volte è difficile comandare il cuore
Alla fine ci si chiudono gli occhi, un ultimo abbraccio della giornata e ce ne andiamo a dormire. E dal mio letto (che è quello di Dario!) penso commossa a questa famiglia, che ci ha aperto le porte della loro casa, sacrificando i loro spazi per noi, mostrandosi nella loro semplicità, nella loro quotidianità fatta di orari, parcheggi, code in tangenziali, terapie, judo, facebook, notti insonni…
E scivolando del sonno mi restano impressi i loro occhi, a volte stanchi…
ma colmi di immenso amore l’uno per l’altro.
Che dire Daniela? Che sicuramente anche noi in questi giorni ci siamo sentiti “a casa”, e non certo in riferimento al fatto che l’appartamento è quello in cui siamo soliti abitare :-).
E per la stanchezza… quella degli occhi, oltre alle ragioni che ben conosci… riconducibili alla natura nottambula di certi “ventenni”… direi che due bottigli di prosecco, una di birra e mezza di cynar con ghiaccio ricordando i vecchi tempi… devono aver contribuito mettendoci del loro, non credi? 😉
ahah! ma da buoni friulani, poteva essere altrimenti?
ciao meravigliosa emma perdonami se nelle ultima frase del mio precedente commento ti ho chiamata eva … ma la fretta è una brutta cosa …
ciao dany .. l’appuntamento con il vostro sito ormai è diventato fisso .. guardo più questo che facebook ( uff sempre le solite cose ) . che foto meravigliose sono state fatte, e vedere la piccolina assorta nelle sue scoperte giornaliere mi fa sentire un pò più vicina a voi. saranno state le tue parole dell’altra volta ma non ti sento poi così tanto sconosciuta …non so perchè ma è una sensazione particolare … mi siete entrati nel cuore … sarà che mi sembri una mamma un pò pazza come me e giovanni un papà giocherellone come il mio Oscar…. (nonostante l’aria seria sul posto di lavoro sono una testa matta) … però potevi presentarmi anche tommaso! Ma credo che con tutto quello spazio in Villa Sacro cuore aveva un sacco di scoperte da fare nuove più che stare tanto seduto a tavola!
da domani finalmente sono a casa per un paio di giorni e potrò riappropriarmi della mia casa e della vita con la mia piccolina che nel frattempo ha imparato a dire qualche parola ma ci vuole un traduttore Elisa Italiano .. Italiano ELisa per capirla!!!
spero di vedere presto nuovi articoli e nuove foto …. per poter condividere ancora un pezzettino delle nostre vite …
buona giornata ragazze !
eccoti accontentata mia cara… incontri che fanno vibrare e segnano dentro, grazie davvero! Goditi la piccola Elisa, vi abbraccio stretta stretta!