Lo ammetto… da quando ho conosciuto il web, spesso lo consulto. E’ così comodo, a portata di un clic… scrivi la domanda, magari utilizzando le parola chiave più azzeccata, e in un secondo hai una miriade di scelte di significato. Ho così modo di rispondere alle tante domande del mio quasi 8enne Tommaso: “mamma quanto pesa la terra? I numeri sono infiniti? Chi ha creato i Lego?”

Uso il web anche nel caso di qualche consulto medico, giusto per capire qualche sintomo strano, il che non è sempre corretto, anzi, il più delle volte si incappa in siti che danno informazioni scorrette, a volte drastiche, che ti mettono addosso un’ansia magari ingiustificata.
Il post di quest’oggi si riferisce proprio a questo: infomazioni sbagliate… anzi catastroficamente sbagliate! Informazioni che delineano la persona con sindrome di Down in maniera non solo errata, ma risultano essere anche denigranti e offensive per chi nasce con questa condizione genetica (e anche per chi conosce la verità…!)

Solitamente cito la fonte da cui traggo le informazioni che uso nei miei post, in questo caso mi piacerebbe evitare di farlo… ma sono una persona corretta e coerente, quindi… doctissimo.it

Che cos’è la sindrome di Down?

Una MALATTIA cromosomica, chiamata un tempo volgarmente mongolismo (!!!), caratterizzata da insufficienza mentale e psichica. Si riscontra in un neonato su 650.

La sindrome di Down NON E’ UNA MALATTIA, la persona nata con sindrome di Down ha un corredo genetico di 47 cromosomi al posto di 46. E’ una condizione immutabile, e perdura per tutta la vita. In molti siti affidabili la trisomia 21 è descritta come portatrice di un ritardo mentale da lieve a medio.

Da che cosa si riconosce il bambino MALATO? (e avanti con ‘sto bambino “malato”!)

Dall’insieme delle caratteristiche morfologiche: il capo è di solito piccolo, la muscolatura flaccida (si dice IPOTONIA, e anche questa è ben variabile nei vari soggetti), il volto ha una fisionomia peculiare, con apertura palpebrale stretta e obliqua, occhi piuttosto distanti l’uno dall’altro (questa mi mancava…) e lingua sporgente (altro dato inesatto; non tutti i bambini hanno la lingua più grossa del normale) le mani sono larghe (?), tozze e percorse da linee assolutamente irregolari (mah… strano che non abbiano citato “l’unica linea della vita che percorre tutta la larghezza del palmo… anche questa informazione comunque sarebbe errata) ; il collo è corto e grosso (!!! Emma lo ha fino e armonioso!), la statura inferiore alla media. Il bambino, inoltre, presenta in generale debolezza del sistema immunitario e non di rado è affetto da cardiopatia congenita.

Da che cosa trae origine la sindrome di Down?

bla bla bla…

E ora arriviamo al piatto forte…

I bambini malati sopravvivono oltre la pubertà?

No aspetta… i bambini MALATI sopravvivono oltre la pubertà… la pubertà???
Cito da Wikipedia: la pubertà è il periodo di cambiamenti fisici attraverso i quali il corpo di un bambino diviene un corpo adulto capace di riprodursi. L’adolescenza è il periodo di transizione psicologica e sociale tra l’infanzia e l’età adulta. L’adolescenza si sovrappone in larga parte al periodo della pubertà ma i suoi confini sono definiti in modo più vago, e si riferisce tanto alle caratteristiche psicosociali e culturali dello sviluppo quanto ai cambiamenti fisici della pubertà.
Quindi sostengono che la persona con sindrome di intorno ai 16-18 anni?

Ah… no… scusate, mi ero fatta prendere la mano… anche se io sapevo che l’aspettativa fosse un po’ più elevata dei 50 anni. In ogni caso, questa domanda, soprattutto letta da una mamma in ricerca, lascia una traccia indelebile… la maggioranza supera la pubertà… eccome se la lascia!

Oggi la maggioranza supera la pubertà; l’aspettativa di vita è attestata su valori maggiori di 50 anni.

Perché lo sviluppo psichico e fisico dei bambini Down è diverso da soggetto a soggetto?

Per il fenomeno del mosaicismo, sopra citato, e per il fatto che il numero di cellule trisomiche a livello cerebrale può essere più o meno elevato, con conseguenze di diversa gravità a livello di capacità intellettive.

Il genetista che visitò Emma appena nata ci disse che la trisomia 21 libera (quella di Emma) e quella a mosaico (non si sa quali zone possono essere caratterizzate dal cromosoma in più… se cervello, o altri organi) non fossero sinonimo di maggiore o minore capacità intellettiva, che la differenza la facevano la comunicazione della diagnosi, l’accettazione da parte dei genitori, un ambiente stimolante e propositivo.

Quale livello di intelligenza possono raggiungere i bambini Down?

Generalmente il loro sviluppo si ARRESTA a uno stadio abbastanza infantile.

Altra informazione errata! Il mio pensiero è che certi ragazzi mantengano atteggiamenti infantili perchè non si da loro la sufficiente autonomia mentale, fatta di un percorso fin dall’infanzia fatto di piccoli passi da soli e dando loro  la possibilità di AGIRE e non ESSERE CONTINUAMENTE AGITI. (Vero Sabrina?)

Che tipo di carattere hanno di solito?

Per lo più sono timidi, docili, affettuosi; talvolta sono però soggetti a sbalzi di umore…

E anche qui… altra categorizzazione, altro dato errato! Sono bambini, con un bagaglio genetico dato da genitori, quindi parte del loro temperamento verrà trasmesso al bambino. Conosco tanti bambini con la sdD e se è vero che hanno caratteristiche fisiche simili e gesti ripetitivi comuni, di sicuro NON hanno comportamenti uguali. Hanno però un’intelligenza emotiva spiccata… quello sì. Ma è solo positivo!

… e possono combinare piccoli guai domestici.

CHE COSA SIGNIFICA QUESTA EMERITA C….???? Nemmeno commento…

Possono essere cresciuti in famiglia?

Sì, ma è fondamentale la loro riabilitazione precoce.

Ecco… già dire “sì, ma…” ti stronca. E poi cosa intendono per riabilitazione? Anche questa affermazione generalizza pericolosamente.

In che cosa consiste la riabilitazione dei soggetti Down?

In un lavoro costante e integrato di logopedia, psicomotricità, fisioterapia e sostegno psicopedagogico.

Mhpf… ok, l’hanno spiegato qui, ma sul lavoro costante ho le mie riserve… Emma la fisioterapia non l’ha mai fatta e per ora non ha avuto bisogno del sostegno pedagogico…

I bambini Down possono ricevere i consueti insegnamenti scolastici?

Se seguiti in maniera corretta dalla famiglia e dagli insegnanti, possono frequentare la scuola dell’obbligo.

A dire il vero conosco ragazzi che sono andati oltre la scuola dell’obbligo, frequentando università, partecipando a progetti di studio all’estero…

È possibile ADDESTRARLI a svolgere qualche attività?

Sì; imparano a eseguire semplici lavori e incarichi non complicati.

ADDESTRARLI? Ma… ma… Questo termine mi fa pensare ai cani, o ai cavalli… poi in effetti leggo su wikipedia che “addestrare significa rendere abile”, ma pure qui ho i miei dubbi. Addestrare mia figlia significherebbe metterle dentro nozioni e azioni da ripetere a comando… e la libertà di scelta che tanto rispetto, dove la mettiamo?

Tale addestramento può essere esteso al punto da rendere autosufficienti i bambini malati?

A volte sì. Certi MALATI riescono a imparare e a svolgere un semplice lavoro che consenta loro di rendersi economicamente indipendenti.

Beh, il lavoro di aiuto cuoco che fa il mio amico Dario M. nell’hotel 5 stelle di Monza, non penso sia un lavoro tanto semplice…!

Credo che questo articolo sia stato scritto da una persona che ignora tante verità sulla sindrome di Down, e che forse non si è documentata sui siti più afferrati in materia, procedendo così a delineare un immagine riduttiva e negativa di chi nasce con la trisomia 21. Mi immagino poi la neo mamma che, alla ricerca di risposte e verità, incappi in una figura tanto sbagliata… non oso immaginare il dolore!

Mi aggancio perciò a questa iniziativa lanciata dalla mia amica di web Anna Rita, che su change.org ha creato una petizione che appoggio e cerco di diffondere il più possibile:

La sindrome di Down NON E’ UNA MALATTIA, ma una CONDIZIONE GENETICA.
Aggiornate i libri di testo scolastici e universitari.
L’uso corretto delle parole a volte può cambiare la vita delle persone!
Perché la sindrome di Down non è una malattia ma una condizione genetica. E’ inesatto dunque parlare di malattia, che è un concetto completamente diverso, che implica in se tra l’altro, una possibile evoluzione verso la guarigione. La sindrome di Down è una condizione genetica che caratterizza la persona per tutta la vita, ma che non gli impedisce di vivere serenamente e appieno tutto quello che la vita offre.
Perché è difficile spiegare ad un bambino “che non è malato”, se lo ha letto in un libro di scuola ed è difficile spiegare la stessa cosa ad un adulto non coinvolto in prima persona.
Perché la vita è un libro da scrivere… tutto dipende dalle parole che ci scrivi dentro.
Perché le parole giuste possono essere la chiave per un futuro migliore…
Datecele queste chiavi per quello che è di vostra competenza.

Aiutateci a diffondere una reale immagine della persona con sindrome di Down!
Cliccate e compilate la petizione (solo qualche veloce dato) e diffondete agli amici!

La verità è ben diversa…!

AGGIORNAMENTO: nel giro di sole 24 ore questo post è stato letto da 5.700 persone! Barbara di MammaFelice con un semplice tweet e un bellissimo tono positivo e propositivo ha contattato chi sta dietro a doctissimo. Gli è stato subito risposto. Il post è stato completamente riscritto e lo potete leggere qui

Potenti i social network eh? Speriamo di riaggiungere anche il traguardo con la petizione!