Oggi avrei voluto parlare di tutt’altro.
Ma la notizia che ho appreso stamattina mi ha lasciato sconvolta e svuotata.
Da mesi, insieme a tante altre mamme di bambini con la sindrome di Down conosciute sui gruppi Facebook,  seguo Mariachiara e la sua orrenda malattia. Ogni giorno la sua mamma ci aggiorna, ci rende partecipi del suo dolore, ci racconta di come a questa bambina di nemmeno 2 anni vengano somministrati farmaci dal nome impronunciabile e dal colore improponibile.

Sentirsi in un gruppo da forza, il non sentirsi sola durante questa estenuante battaglia può alleviare il dolore, o almeno evita di pensare a cosa si sta provando, anche solo per un attimo…
Ci sono state tante preghiere, ritiri spirituali, tante piccole fiamme di candeline accese ogni sera per sperare per lei. Un unica grande voce alzata da tante mamme credenti, proprio come Paola, la mamma di Mariachiara.
E ogni volta che lei si riprendeva da uno shock anafilattico, dalla febbre che arrivava a 41 gradi, dai tremori che questa le causava, il suo faccino tornava a sorridere…
Il suo secondo compleanno lo ha festeggiato lì, in reparto, dimostrando alla mamma e alla nonna di essere anche capace di soffiare le candeline.

 

Come si dice in questi casi?
“c’è un nuovo angioletto in cielo?”
“povera creaturina, ora ha smesso di soffrire?”
No… io non trovo le parole…
Ho solo una grande amarezza dentro, e un gran dolore al cuore.
Trovo insopportabile il solo pensiero di quel piccolo corpo, il pensiero di quella voragine che i suoi familiari avranno nel petto…
e penso al suo fratellino, che ha l’età del mio Tommaso, travolto da tanto sofferenza.
Ma forse è proprio quel fratellino a dare un bagliore di realtà in tanto senso di irrealtà, proprio lui che dice, magari solo con gli occhi:
“ci sono anch’io…”

Posso solo abbracciarti virtualmente, cara Paola, io che non ti ho mai conosciuto di persona ma con la quale ho avuto il piacere di scambiare tanti messaggi privati…
Ti posso dire che ti ho sentito vicina e che ora ti sento vicina come non mai, e che la tua bambina ci ha unito, ha creato un unico immenso pensiero di speranza…
La mia speranza è che tu, da donna forte che mi sei parsa, sia in grado di trovare le tue risorse interiori inaspettate, magari proprio grazie alla tua grande fede, e sopportare tutto questo…

vi abbraccio in silenzio

Daniela