Questo post nasce da un bel confronto avuto con mio marito.
Con questo post non cerco consensi ma critiche, punti di vista differenti dal mio, consigli su come migliorare. Sono per la trasformazione, a qualsiasi età, e mi piace mettermi in discussione su come sto portando avanti un progetto.
Giovanni mi spinge a riflettere su come nei miei post sono a volte ripetitiva e a volte melensa, cosa che a suo avviso sarebbe bene modificassi in quanto chi mi legge potrebbe disaffezionarsi a me.
Incamero e rifletto sulle sue parole…
disaffezionarsi…
Penso anche a ciò che ha espresso il mio amico Alessandro Mosconi in una recente animata discussione nella quale ho preso pure io parte, avvenuta su Pianetadown:
“Blog. Una sorta di diario pubblico, dove l’aspetto intimista comunque cede diverso spazio all’aspetto della condivisione, del messaggio che si vuole lanciare nel cyberspazio, alla ricerca di un luogo dove poter affermare le proprie convinzioni e raccontare le proprie emozioni senza in fondo mettersi in discussione fino in fondo. Perchè quel luogo è sì pubblico, è vero… però è comunque uno spazio “mio”, dove gli altri entrano solamente per leggere, guardare, commentare…
Un bellissimo strumento di condivisione e un modo molto efficace di “raccontarsi”, ma nel mio sentire un poco sterile sotto il profilo della crescita personale di chi ne è l’autore. Un insostituibile modo di “conoscere” le persone. Il modo che più si avvicina alla conoscenza “reale” anche se rimanesse nel virtuale. Il suo difetto?… In fondo è “unilaterale”… una comunicazione “a senso unico”. Nasce da un bisogno personale e quello soddisfa, insieme al bisogno di altri che si trovano sulla stessa “lunghezza d’onda” dei contenuti che vi si trovano.”
Io credo che creare un blog sia come scrivere un diario nel quale ti puoi esprimere liberamente, è un tuo spazio. Ma a differenza di come l’ avresti curato a 14 anni, (ehm, i miei 14 anni, non i 14 anni del giorno d’oggi) cercando ogni giorno un posto nuovo per nasconderlo dagli occhi indiscreti dei tuoi familiari, in età adulta ciò che racconti ed esprimi vorresti arrivase agli altri, forte e chiaro.
Con questo blog, e in tutti i miei post esprimo un pensiero, che è credere nei propri figli speciali, che magari può sembrare ripetitivo, ma è questo questo ciò in cui credo. Parlo della nostra vita di tutti i giorni, di una vita normale, perchè ho bene presente qual’è l’immagine stereotipata della persona Down. E’ un’immagine talmente radicata nell’immaginario comune che è difficile da cambiare.
Ma io credo che il potere del pensiero positivo sia grande, e che per un neo genitore assalito da mille dubbi avere messaggi positivi sia più rassicurante piuttosto che sentirsi dire “la strada sarà per forza in salita”. Perchè come dice il genetista prof. Baccichetti che ci segue è proprio l approccio iniziale che condiziona la nostra crescita insieme al bambino, e in primis la crescita del bambino stesso.
Emma fortunatamente non è malata, non ha problemi cardiaci, non temo per la sua salute. Forse se stesse male io sarei diversa, il mio modo di viverla sarebbe diverso… forse, ma per ora non è così. E a me piace vivere il presente. Penso alle mamme che ho conosciuto in questi 2 anni e che hanno scelto l’adozione di un bambino Down, e questo mi fa credere che è possibile vivere con gioia i nostri figli, anche per scelta.
E’ vero, sono cambiata in seguito all’ arrivo di Emma, e sinceramente mi piaccio di più ora.
Però è bene pensare che ognuno di noi è diverso, che sceglie e si schiera nella vita, vive ed elabora il suo vissuto fino alla consolidazione del proprio modo di essere. E’ vero che è molto più facile procedere con chi la pensa come noi, con chi ci appoggia e sostiene piuttosto che con chi ci da contro o semplicemente ci costringe a fare un esame di coscienza.
Ma io sono così. Mi entusiasmo facilmente, mi emoziono, piango di gioia, sorrido tanto, ho voglia di condividere ciò che ho dentro, di tendere la mano, di abbracciare qualcuno e di dire:
“ma sai che sta sindrome di Down non è proprio così un inferno come credevo che fosse?”.
Oggi non potrei essere diversamente…
Ma sono per le critiche costruttive, per la riflessione, per il dialogo interno.
Io sono per la trasformazione. Sempre e comunque.
hola Dany. como estas? anche iio sono molto affezionata alle tue parole. Sì a volte ripetitive ma c’è il bisogno di sentire più volte la stessa cosa per porter agire e trasformarle (B.A.) che dici? un abrazo a tu esposo y tus babys.
Hola Dany! anche io sono molto affezionata a te e alle tue letture, ripetitive forse, ma penso che a volte è importante la ripetizione per poter agire sulla trasformazione (Aucouturier).
un abrazo a tu esposo y tus babys. siete super!!!!
Hola Dany! anche io sono molto affezionata a te e alle tue letture, ripetitive forse, ma penso che a volte è importante la ripetizione per poter agire sulla trasformazione (Aucouturier).
un abrazo a tu esposo y tus babys. siete super!!!!
Sai Dany… io lo capisco Giova, le cose che ti dice sono per il tuo bene, come di solito cerchiamo di fare noi mariti e papà per la nostra famiglia…d’altronde è la tua metà…e quindi metà blog è anche suo, e si sente giustamente in dovere di provare a suggerti quali potrebbero essere le impressioni di noi “miseri” lettori che ci affacciamo dall’esterno alla tua finestra per “sbirciarti in casa”.
Ebbene, sai cosa ti dico? Che la tua casa mi piace un sacco!!! La tua positività è contagiosa …Io adoro leggere il tuo blog proprio perchè mi trasmette energia positiva…e so che questa energia è genuina, perchè il tuo blog ti rispecchia, riflette fedelmente te e la tua famiglia!
Io ho una profonda ammirazione per chi, come te (e altri tuoi “colleghi” blogger e scrittori in genere), si mette in gioco agli occhi del mondo raccontando la propria vita (che è anche la mia, la nostra) a contatto con la sindrome di Down, perchè siete la punta di diamante che si fa strada nei vecchi luoghi comuni che la sindrome porta con se. E dietro arriviamo tutti noi, nel nostro vivere giorno per giorno… e vedo sempre di più che ognuno nel proprio piccolo sta lavorando proprio per questo, per far capire al mondo che “Down è possibile”, per poter affermare che si può avere una vita “normale” anche con una famiglia “speciale”…Quindi io mi sento solo di dirti di continuare così, di essere te stessa sempre…non devi cercare di essere “commerciale” per attirare le persone a tutti costi, rischieresti di disaffezionare veramente quelli che ti conoscono e ti ammirano per quello che scrivi e che sei.
Ciao Ale!! Grazie per la tua critica che alla fine è un complimento, ma sai che le tue parole mi fanno riflettere? Il mio intento è far conoscere a chi mi legge “down is possible”, e il mio modo di scrivere è questo, non potrei essere meno mielosa… Sempre se mielosa si puó dire! Mi pare tocchi le corde giuste… O almeno quelle giuste per me! In un programma ho visto un abile esperto di comunicazione che spiegava ad un cieco che chiedeva la carità come modificare il suo cartello e ricevere più offerte; al posto di “sono cieco, aiutatemi” scrivere “è primavera ma io non la posso vedere”… Cambia eh?!
Un abbraccio a tutti voi!
Ciao cara,
non me ne voglia tuo marito, che per altro ancora non conosco, ma non concordo con lui, io personalmente trovo che il tuo blog sia molto bello, io trovo piacevole leggere i tuoi post, è bello sentire la positività che emani, lo sai che anche io sono positiva di natura, e non riesco proprio a trovare critiche. Un abbraccio Eliana
Ciao Eliana, so bene qual è il tuo pensiero in merito alla positività, hai un approccio alla
Vita che secondo me aiuta molto ad affrontare la quotidianità!
ah… dimenticavo… se la tua ripetitività e melensaggine non ha ancora stancato e disaffezionato Giovanni, che ti sopporta quotidianamente :-)… noi possiamo permetterci di resistere ancora un po’!
Beh… essendo stato addirittura “citato” per intero ciò che ho scritto su ciò che penso dei blog… mi tocca in qualche modo di intervenire.
Va detto per completezza di chi non conosce la discussione in cui era inserito quel brano, che quella descrizione è estrapolata da uno scritto più ampio in cui si parlava anche di facebook e di forum… e dei pro e contro di tutti questi strumenti, se comparati insieme.
La mia conclusione era che ognuno di essi risponde ad esigenze diverse e offre opportunità complementari… con una mia preferenza per il forum, che è sicuramente uno strumento in cui si è obbligati a confrontarsi con gli altri in modo molto più deciso, perchè nessuno e tutti allo stesso tempo sono “a casa propria”, non è un diario cui affidare un messaggio personale da condividere, non è un modo agile di rimanere in contatto con le persone (come fb). Quindi nelle mie parole che Daniela ha riportato non c’è assolutamente un giudizio negativo sullo strumento blog in generale, nè su questo blog in particolare (anzi!), ma solo l’idea che come strumento di crescita e confronto un forum offre a mio parere molte più opportunità. Ovviamente nessuna delle cose esclude l’altra ci mancherebbe!
Per la domanda di dani in particolare… proprio perchè ritengo (come del resto lei) il blog una sorta di Diario “aperto”, non credo debba essere niente altro di ciò che il suo “proprietario” sente debba essere… niente di più, niente di meno. Una finestra aperta sul mondo dalla quale è possibile per chi passa di fuori dare una sbirciatina “autorizzata” e conoscere la realtà che il blogger ci permette di vedere e vuole condividere con noi. Di questo non ringrazieremo mai abbastanza Daniela e tutta la sua famiglia per aver “spalancato” tante porte e tante finestre! 🙂
Caro Alessandro, ti ho citato perchè sai bene di essere il mio Grillo Parlante, fai pensare, e ho approfittato di questo tuo pensiero per riportare un mio esame di coscenza… Grazie!
Il tuo pensiero, il tuo approccio alla vita è molto simile al mio, mi risulta dunque impossibile “criticare”.
Però, ti voglio raccontare una storia…tempo fa un uomo molto vicino alle differenze mi criticò pesantemente per il mio essere sempre sorridente e positiva… diceva che sottovalutavo i problemi… io non ho mai pensato di sottovalutare nulla… io ho sempre pensato di valorizzare tutto!
Daniela vai avanti per la tua strada, le persone hanno bisogno di guardare con il cuore e tu hai il dono, la chiave…di dare occhi al cuore.
Vero, come spesso accade il tuo modo di esprimerti arriva dritto dove dovrebbe arrivare.. Sarà che io e te siamo in sintonia, sarà che entrambe abbiamo scelto la trasformazione dopo l arrivo dei nostri figli, sarà perchè questo mio modo di pormi mi da davvero la possibilità di conoscere tante persone, e di contagiare pure loro con un pensiero diverso sulla diversità… Grazie per esserci amica mia!
Ciao Daniela, nemmeno io trovo difetti nel tuo blog, anzi, penso che sia molto bello.
Ho sempre pensato che lo stereotipo “persona con la sindrome di Down = grave ritardo cognitivo” sia un qualcosa di artificiale, di cui la responsabilità è almeno in parte della società.
Cerco di spiegarmi meglio: se un bambino non viene stimolato adeguatamente durante l’infanzia (nessuno gli parla, nessuno gioca con lui) perchè ritenuto “diverso”, è ovvio che avrà dei problemi ( e questo vale per tutti i bambini, non solo per quelli con la trisomia 21 !), e questo innesca un circolo vizioso ( che discorso contorto, spero di essermi spiegata!).
Il tuo blog è bellissimo proprio perchè non c’è nessuna idea preconcetta. E’ una finestra aperta su una famiglia felice, ed Emma è una bimba meravigliosa esattamente come Tommaso.
PS: concordo anch’io sull’idea del libro!!
Cara farfalla, ti sei spiegata benissimo e hai ragione quando dici che il preconcetto sulle persone con sdd è da ritenersi in parte colpa della società, io stessa ne ero vittima, ma sono altresì convinta, proprio come dici tu, che un qualsiasi bambino non stimolato adeguatamente o anche solo non compreso poi cresca prigioniero di quella pochezza che gli è stata concessa. La nostra finestra sul mondo… Ci sta!
Grazie…
Io non ti sento nè melensa, nè ripetitiva – sarà che ti ho conosciuta “prima” dell’arrivo di Emma, e il tuo essere solare e positivo l’ho visto subito, ma non condivido molto le critiche di Giovanni, anzi. La tua energia è contagiosa, è uno sprone a fare meglio, soprattutto per chi come me non è di sua natura altrettanto positivo, o tende comunque a farsi mille seghe mentali. Ammetto però che “mi piace” quando i tuoi post mostrano anche la fatica, o la rabbia, o un momento di stanchezza, e non per sadismo – ma perchè ti sento ancora più viva, e vera, e vicina a me. Insomma… continua così, querida. E quella del libro è una GRANDE idea, dovresti valutarla seriamente – io mi offro già per la correzione delle bozze 🙂
Grazie per il tuo punto di vista, so che tu condividi come vedo le cose, e mi conforta… Allora assunta per ricerca refusi?! Ahah tanto ora che lo faccio fai in tempo crescere anche il terzo bimbo!
ciao dany, io credo che non ci siano delle critiche da farti. tutto quello che scrivi, anche se a volte ripetitivo, è molto bello, è la vita di tutti i giorni ed è normale che qualcosa si ripeta ma tu sai renderla ogni giorno sempre migliore. Per me è un piacere leggere il tuo blog anche se io non ho una bimba down e vorrei che tante altre persone lo facessero poprio per capire quanto un bambino down possa dare….. anzi ma perchè non scrivi un libro con tutti i tuoi racconti come fai qui? continua così vai…. ciao ciao
E quindi tu sei un’affezionata…! uau, un libro… sarebbe bello! chissà… un abbraccio cara!