Oggi niente asilo per Emma. E’ una giornata densa di impegni, valutazioni, novità da testare, scandita da orari che come spesso accade fatico a rispettare, essendo, ahimè, una sostenitrice “dell’ultimo minuto”.

Ore 9 dalla pediatra per la visita e il certificato di buona salute, da presentare in piscina.

Emma è stata davvero collaborativa, ha quasi fatto un colpo di tosse “dimostrativo” mentre la dottoressa la oscultava con il fonendoscopio, è rimasta ferma durante la pesata e dritta dritta mentre le misurava l’altezza. Di solito veniva misurata da distesa e invece ieri, dopo un accurato studio dell’aggeggio metrico che le si sarebbe poggiato sulla testa, è rimasta ferma e dritta tanto che sono riuscita a capire finalmente quanto è alta: 84.5 cm! E mentre io mi confrontavo, come spesso capita con la dottoressa, sempre pronta ad ascoltare e consigliare, Emma si è infilata per metà il giubbottino e, afferrata la cerniera, cercava di chiuderlo!

Ore 11 seduta di fisioterapia-logopedia con pure la supervisione della dott.ssa di neuropsichiatria.

Emma è entrata sicura, osservando Elena la fisioterapista, e Annalisa, la neuropsichiatra, ma in maniera diversa rispetto alle altre volte, sembrava quasi scrutarle sapendo che era “a casa loro”, pur esplorando la stanza e cercando un gioco che la interessasse. Ha poi preso la carrozzina rosa, e partendo con i suoi discorsoni “in Emmese”, ci ha infilato dentro una bambolina, e tutta soddisfatta ha iniziato a portarla in giro per la stanza. Dopo aver raccontato dei suoi progressi dell’ultimo mese, e dopo essere stata osservata a gambe e piedi nudi, ha cercato da sè di reinfilarsi i pantaloni, prima da seduta, e poi in piedi! Quando è arrivata Vanda, la logopedista, le ha fatto un gran sorriso, le è andata in braccio e ha iniziato ad interagire con lei. In effetti ero un pò gongolante…!

Ore 16 piscina.

Tommaso ha iniziato ad andare in piscina, insieme a me nella vasca, a 9 mesi. Gli è piaciuto, i giochi che propongono sono particolari, studiati affinchè il bambino si senta a proprio agio in una vasca tanto grande, che apprezzi gli spruzzi d’acqua sul viso e il tenere le orecchie sott’acqua. E’ piacevole andare il giro per la piscina, abbracciati e coccolosi, ad afferrare i giocattoli che galleggiano sulla superficie, a fare i tuffi dal piccolo scivolo, a fare ciao ciao alla propria immagine riflessa su di uno specchio posizionato sopra la tua testa.

Con Emma ho aspettato un po’ più tempo, vuoi perchè le sue ricorrenti bronchitine un pò la condizionavano, vuoi perchè io non sono propriamente una sportiva. Ma vedendo la passione per l’acqua che mi dimostra ogni volta che fa il bagno, ho deciso di premiarla.

Appena arrivata era un pò spaesata. Forse il caldo degli spogliatoi, il non riconoscere minimamente un posto simile, l’odore di cloro… Ma visto che l’avevo preparata a parole sull’attesissimo avvenimento, si è un pò rilassata,  pur restando avvinghiata al mio collo.

A bordo piscina ci attendeva Valeria, maestra che già avevo conosciuto con Tommaso. Ci ha accolto con il suo bel sorriso, con quegli occhi gioiosi, e quel suo modo di fare simpatico ed accattivante.

Emma si è seduta sulla panchina, e continuava a guardarsi attorno perplessa, ammutolita, ma quando le ho chiesto dove saremmo andate, lei mi ha risposto indicando la vasca, abbozzando un sorriso.

Valeria l’ha presa in braccio e l’ha accompagnata ad ispezionare il posto, raccontandomi di come apprezzi lavorare con bambini speciali, di come grazie ad un corso molto particolare appena fatto si sia davvero messa in discussione, come maestra e come persona normodotata.

Mentre eravamo in acqua Emma non parlava, non sorrideva, aveva un espressione inconsueta sul suo bel visino. E per consolarsi faceva il verso della rana, quello che fa con la lingua sul palato. Sul finire della lezione però si è un pò rilassata, siamo riuscite a fare il gioco dello specchio e una piccola discesa dallo scivolo, ed è andata in braccio a Maria, l’altra insegnante. In acqua abbiamo fatto la conoscenza di Manfredi, un bellissimo bambino ricciolino di 1 anno, con due occhioni grandi grandi e una risata contagiosa! (beh, in effetti fa pure il verso del cinghiale… buffissimo!)                                                           La sua mamma si è avvicinata a noi, chiedendoci:

“ciao! Ma lei è Emma?”

“sì… (cercando di ricordare dove l’avevo conosciuta)”

E lei “Io leggo il tuo blog!”

“…!”

Che sensazione strana ho provato! Un pò irreale, un pò d’orgoglio e un pò di gratitudine. Gratitudine verso il tam-tam che un passaparola può creare. Grazie all’amica … dell’amica … dell’amico. Felice di vedere il volto di questa mamma che sembrava proprio contenta di far parte del progetto “guardaconilcuore!”

Eccola… grazie cara!

Pensavo che dopo la piscina Emma crollasse, invece è riuscita a tirare le dieci di sera, essendo stata a cena dalla nonna paterna, rallegrando tutti i 40 minuti del viaggio di ritorno con risatine e discorsoni, indicando fuori dal finestrino, e richiamando l’attenzione di Tommaso, che invece dormiva già da mezz’ora!

eh sì, giornatona!