6 anni di te.

Ogni compleanno è un giorno speciale, un susseguirsi di immagini vissute insieme in questi anni, uno sguardo a quanto è passato, e immancabile, il ricordo della nascita.
Il ricordo di una nascita che nel caso di un bambino con handicap forse si affievolisce meno.
Ti prendi del tempo, chiudi gli occhi, ripensi a quel 14 febbraio, a come avevi organizzato tutto con gioia… alle doglie, alla voglia di vedere quella bambina così scalciante dentro di te, al dolore del parto che finalmente non avresti sentito mai più, tante immense gioiose aspettative… e poi…

Il buio.
Il dolore.
L’inaspettato.
Occhi.
Quegli occhi, così diversi, gli occhi rivolti a te dalla gente, il tuo sguardo dentro, di te, nel profondo, in quel dolore liquido che sembra avere sede ovunque nel corpo.

Quel dolore c’è ancora, l’ho conservato in un cassetto dentro il mio cuore, in una piccolo forziere sicuro, chiuso con catene e un grosso lucchetto nero.
Nero proprio come il dolore che conserva.

Perchè non l’ho gettato via?
Perchè dal quel dolore è partito tutto, lo rispetto, e gli sono grata.
E’ stato necessario, fondamentale, vitale per poter risalire da quel baratro.
Perchè per accettare l’altro bisogna innanzitutto fare posto dentro di se.
Non è stato facile, nè tantomeno immediato… quegli occhi, i miei, di Emma, della gente… quegli occhi mi richiamavano tutti gli errati sterotipi legati ai bambini con la sindrome di Down, e non mi permettevano di andare oltre, di vedere la sua essenza, il suo essere bambina bisognosa di amore.
Ringrazierò sempre Tommaso, mio figlio, che a soli 4 anni mi ha ricordato che è necessario guardare con gli occhi trasparenti di bambino, per vedere davvero chi abbiamo di fronte, e piano piano, ogni giorno, ho re-imparato, ho scovato la mia personale resilienza, compreso che è possibile stravolgere la propria esistenza e rendersi conto che non si vorrebbe più essere come prima.

Questo sito parla di Emma, la mia luminosa e multicolore bambina con sindrome di down, parla di noi, del nostro cambiamento, di come grazie a lei ciò che gli occhi comunicano sia passato in secondo piano, e di come ora preferiamo guardare con il cuore, con rispetto, con comprensione.

Perciò grazie Emma… per quanto sei e per quanto ci hai fatto diventare.

Ti osservo mentre guardi il tuo cartone animato preferito, Rapunzel, e ascolto le parole della canzone in sottofondo. Le faccio mie…

Oggi io
In questo scintillio
Dentro me
Capisco che
E’ questo il posto mio
Ora vedo la realtà
E la nebbia si è dissolta
Anche nell’oscurità
Tutto è chiaro intorno a me
So cos’è la libertà
Ora per la prima volta
Tutto ormai
E’ così diverso
Solo grazie
A te

Quante idee
Chiuse nel cassetto
Fantasie e fragilità
Ora so
Di non aver visto
Mai la verità
Grazie a lei
Io non ho più dubbi
Grazie a lei
Apro gli occhi anch’io
Dentro me
Capisco che
E’ questo
Il posto mio

Sì. E’ questo il posto mio, il nostro posto.
Solo grazie a te.

Buon compleanno amore mio.

Emma guarda Rapunzel