Imparare… quando si inizia ad imparare?

E soprattutto… quando si finisce di imparare?
Credo si inizi ad imparare da subito, appena nati, grazie a stimoli esterni e a spinte alla ricerca provenienti dall’interno del bambino. Dapprima si registra con il corpo, poi con la mente. La modalità di ognuno è personale, in base anche ad una certa attitudine, o difficoltà, ma è sicuro che più si viene stimolati, più si apprende.
Io direi anche “più si viene riconosciuti nell’apprendimento”, più si ha voglia di imparare.
D’esempio è la mia avversione per la matematica, memore dei tanti urli di mio padre al mio fianco durante i compiti.
Si impara sempre se si creano le occasioni adatte per l’apprendimento, e in casa o nelle attività di ogni giorno, ma il tutto ha una risonanza maggiore se il riferimento è fatto su cose care al bambino o alla famiglia.
Emma ha iniziato a classificare un bel po’ di tempo fa, seduta sul water, mentre io dividevo sul pavimento la roba sporca da mettere in lavatrice, e ogni capo preso in mano aveva un possessore.
Emma: “Papà”
Io: “Giusto! I calzini di papà. Sono blu.”
Emma:”Tommy!”
Io: “Sì, la maglietta di Tommaso. E’ proprio sporca… puzza! Annusa!”
Emma: “Puzza… bleah!”

Noi siamo una famiglia “onomatoponza”, perchè al termine usiamo spesso associare il verso, o il rumore che secondo noi potrebbe emettere… sì perchè vuoi mettere imparare ridendo? Parlando di cacca, di schifezze, facendo associazioni assurde che fanno sorridere, ma che il bambino è in grado di capire, e memorizzare. Sarà che alle superiori avevo dei prof così noiosi… ho sempre pensato che imparare potesse essere anche divertente! Fortuna che Barbara Sher lo esprime bene in questo libro.

Pensando al “quando si smette di imparare” cito il caro nonno Giovanni, signore per cui nutro un sano e profondo affetto, che ha un bellissimo vivaio in zona Sarmede (TV) che frequento spessissimo:
“Dopo tanti anni di convivenza ho scoperto che non conoscevo la mia famiglia, e ho sentito il bisogno di sapere. Ho iniziato a leggere Freud, Fromm, e ad indagarmi… A 76 anni ho ancora sete di imparare, se non lo facessi mi sentirei morto dentro”.

Nonno Giovanni… Io ti faccio la ola!

Con il consenso del dott. Lagati riporto parte del suo Corso (cap. 5 – pag. 24-28):

Fino a non molti anni fa, i primi 5 anni della vita di un bambino erano considerati un periodo di tempo dedicato solo alla crescita fisica e al gioco. “I bambini piccoli devono giocare, divertirsi. Vi sarà abbastanza tempo per giocare quando andranno a scuola“. Così in genere si diceva.
Naturalmente sappiamo che è giusto pensare agli anni che precedono la scuola, come ad un periodo di tempo per giocare, ma è completamente sbagliato pensare al gioco come a qualcosa di separato dall’apprendimento. Non solo adesso noi desideraimo che i bambini apprendano attraverso il gioco, ma ci rendiamo conto che il gioco è uno dei mezzi più efficaci per imparare. Il gioco, è il lavoro del bambino!

Il più il bambino impara, più sembra voglia imparare.
Egli impara attraverso i suoi sensi e attraverso le sue esperienze. Impara a conoscere una palla guardandola, toccandola, maneggiandola, odorandola, calciandola, facendola rotolare, facendola saltare, spingendola. e anche mettendosela in bocca.
Sviluppa concetti come SOPRA – SOTTO mettendo oggetti sopra un tavolo, sopra una sedia, sopra qualcosa, o sotto, mentre sente ripetere queste parole. Impara più rapidamente e più completamente, se le azioni di mettere sopra e sotto le fa lui stesso. Imparerà attraverso i suoi sensi e la sua partecipazione a tutto ciò che si fa nel suo ambiente.

Il vostro ruolo nell’apprendimento.
Dato che i bambini piccoli hanno tanto desiderio di imparare, sono molto aperti a quanto succede nel loro ambiente e a quanto fanno le persone che stanno con loro. Ed è qui che voi avete un enorme possibilità di agire! Il vostro compito è quello di fare sì che l’ambiente sia ricco di esperienze e di materiale e di incoraggiare il vostro bambino nelle sue esplorazioni.
Il vostro incoraggiamento stimolerà la sua mente e la sua personalità. Le esperienze fatte in questi anni che precedono la scuola, determineranno il modo in cui il bambino imparerà in futuro e anche il suo modo di affrontare in generale gli avvenimenti della vita.
Potete fornire al vostro bambino le migliori esperienze di apprendimento:
– dandogli del materiale e organizzando delle attività che lo incoraggino ad apprendere;
– favorendo le sue particolari abilità nell’apprendere;
– interessandovi alle sue scoperte;
– interpretando e allargando le sue esperienze;
– lodandolo se cerca di fare nuove attività e incoraggiandolo a provarci di nuovo, se occorre;
– e, molto importante, fornendogli le parole e il linguaggio per descrivere le sue esperienze.

Parlategli di tutto ciò che sta speriementando. Parlategli delle FORME e delle GRANDEZZE delle cose, della QUANTITA’ e del TEMPO. Soprattutto parlategli delle sue scoperte, delle cose che egli sta cercando di imparare. Così facendo, farete dell’apprendimento, un’attività piacevole.

Il segreto del successo.
Il bambino impara facilmente e con gioia quando è matura per imparare. Voi dovete dare al bambino occasioni per apprendere, che siano adatte al suo livello di sviluppo. L’occasione del bambino vi aiuterà a capire cosa già conosce, cosa non sa e cosa a bisogno di sapere. Con queste conoscenze, potrete organizzare delle attività che attireranno l’attenzione del vostro bambino.
Potrà avere interesse per le cose che possono essere uguali, e invece non avere interesse per i numeri. Più avanti potrà interessarsi ai numeri e meno alle uguaglianze e somiglianze. Notando i suoi cambiamenti di interesse, potrete offrirfli delle possibilità di apprendimento adatte.
Dategli la possibilità di impegnarsi in cose che sono un po’ più difficili di quelle che ha fatto prima, ma non troppo difficili perchè potrebbe scoraggiarsi.
Più il bambino viene stimolato più egli desidererà imparare.

E’ importante essere consapevoli delle possibilità e dei limiti del vostro bambino. Possibilità e limiti che possono variare.
Egli è una persona e deve essere stimata come tale. E’ difficile e non è nemmeno giusto paragonarlo ad altri bambini.
I bambini sono tutti diversi!

Imparare a classificare:
Classificare, selezionare, accoppiare, fanno parte della vita di ogni giorno. Al supermercato se tutti i prodotti fossero esposti alla rinfusa e non suddivisi in categoria sarebbe lunghissimo fare la spesa!
Si può classificare per FORMA, COLORE, GRANDEZZA, USO. Ovviamente imparare a classificare e suddividere richiede molto tempo. Un bambino da piccolo tratta tutte le cose allo stesso modo, esplorandole con la bocca. Con il tempo può imparare che le cose non sono uguali e che hanno diversi scopi: le bambole servono per giocare, i biscotti per mangiare, le scarpe e i vestiti si indossano ecc.

Sono uguali?
Innanzitutto il bambino apprende il concetto di base di uguaglianza e differenza.
Ad esempio: un paio di calzini del bambino devono esser uguali, come un paio di scarpe. Ma due camicie e due giacche non lo sono. Le tazze sono diverse dai piattini, ma una serie di tazze e una serie di piattini sono esseri uguali. Usate le parole UGUALE, NON UGUALE, mostrando oggetti identici innanzitutto, poi diversissimi per mostrare che non sono uguali.

In che cosa sono diversi?
Poi potrà imparare i concetti di simile da un certo punto di vista.
Ad esempio: carne, frutta, verdura si mangiano, ma non sono uguali. Letti, armadi e poltrone sono tutti mobili, ma alcuni stanno in camera, altri in un’altra stanza.
Mettere in ordine le posate è un’attività utile. Per mangiare si usano cucchiai, forchette e coltelli ma tutti vanno messi in un unico cassetto, ma in scomparti diversi.
I cibi possono essere divisi in ciò che va in frigo e nel freezer. Anche mettere i capi della biancheria nei vari cassetti è un esercizio utile: quelli del papà, della mamma, dei fratelli.

La grandezza
All’inizio il bambino noterà solo delle differenze molto grandi. Ma presto, con la pratica, può imparare a notare variazioni di grandezza più piccole e imparare a ordinare tenendo conto di queste grandezze.
Quando un bambino mette in fila una serie di scatole o di contenitori, dal più piccolo al più grande, fa un lavoro di confrondo fra le varie misure per metterle in ordine. Lo stesso accade con gli anelli, dal più piccolo al più grande.

La forma delle cose
Conoscere le forme è una delle abilità dei bambini intorno ai anni. Imparano a conoscerle attraverso l’esperienza di giocattoli di varie forme: pezzi di carta, bottoni, semi vari, tavolette. Si possono ritagliare strisce di carta in forme diverse e poi si possono incollare su un cartone per fare un collage.
Parlate al bambino della forma delle cose, se sono rotonde quadrate o triangolari. Non vi preoccupate, per adesso, se il bambino non usa queste parole, come sempre, il bambino dovrà sviluppare il CONCETTO di una cosa pirma che possa usare la parola che la descrive.