Avviato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù un progetto intorno ad una app rivolta a bambini e ragazzi con Sindrome di Down, per favorirne la comunicazione.

Questa mattina ho scoperto questa app, e come spesso noto, molte delle persone che commentano un articolo si limitano a leggerne il titolo senza approfondirne i contenuti.

Alle persone che trovano inutile o quasi offensiva questa app, perchè l’unico strumento è la logopedia applicata in maniera precoce, rispondo con le parole della mia amica Ana M:

Si tratta di una app che non è altro che uno sviluppo sostenuto di un progetto per tradurre i suoni poco comprensibili non solo per chi sta comunicando con il bambino/ragazzo ma anche per la persona disabile stessa, per migliorare la dizione. Esistono in mercato altri ausili simili che usano da anni i logopedisti tra cui uno specchio parlante. In nessun modo nessun ausilio alla comunicazione sostituisce la logopedia tradizionale ma la integra facendo sì che la persona che ha un disagio possa avere più strumenti per farsi capire.

Inoltre è un progetto di un ospedale sicuramente in collaborazione con studenti di informatica, lavoro di cui dovremo andare fieri. I diversi finanziamenti non dipendono da un singolo ospedale come naturalmente capirete ma dalle singole regioni e della vicinanza o meno a centri convenzionati. Io la logopedia la pago da quasi 4 anni e mi fa piacere che ci sia l’interesse nelol sviluppare una tecnologia che possa servire non solo a persone con la sdD ma a tutti coloro che hanno un disagio comunicativo.

Io ho avuto la fortuna di avere un’illuminante logopedista, che ha iniziato a seguire Emma a 3 anni, e il suo approccio non è stato certo riabilitativo. Emma per sua fortuna non ha problemi nella riproduzione dei fonemi ma conosco molti bambini, che per quanto siano brillanti, questa difficoltà ce l’hanno. Credo che questo strumento possa essere un valido aiuto per sopperire ad una difficoltà oggettiva. E penso anche  all’impatto emotivo positivo che può avere sulla persona con difficoltà, che si sente compresa.

Riporto dal sito disabili.com:

E’ stato annunciato l’imminente avvio di un interessante progetto con l’obiettivo di realizzarte una app rivolta a bambini con Sindrome di Down. Grazie ad un’applicazione mobile per smartphone e tablet, suoni poco comprensibili del parlato vengono tradotti in tempo reale in modo chiaro, per favorire la comunicazione nelle persone che hanno difficoltà a parlare.

Promotore dell’iniziativa è l’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ed in particolare la sua Unità di Neuropsichiatria Infantile, che sta attualmente selezionando partecipanti volontari al progetto “Talkitt: Beta project”, rivolto a bambini e ragazzi con Sindrome di Down dai 5 anni in su.

La app, Talkitt, appunto, è installabile su tablet o smartphone, e utilizza il riconoscimento vocale per tradurre in modo chiaro suoni scarsamente comprensibili del parlato in tempo reale, consentendo alle persone con difficoltà di produzione del linguaggio di comunicare verbalmente ed in modo immediato.

Con questo progetto i promotori si propongono di fare utilizzare questo strumento innovativo di Comunicazione Aumentativa ed Alternativa a bambini/ragazzi con Sindrome di Down che abbiano difficoltà di produzione del linguaggio a partire dai 5 anni di età.
Chi fosse interessato a partecipare al progetto (l’ospedale Bambino Gesù sta selezionando partecipanti volontari, ndr), può scrivere a:
– dott.ssa Deborah Ruà: deborahrua@opbg.net
– dott.ssa Cristina Caciolo: cristina.caciolo@opbg.net
– dott.ssa Floriana Costanzo: floriana.costanzo@opbg.net

Nello specifico questo è un progetto italiano rivolto a bambini con sindrome di Down ma l’app è stata studiata per aiutare le persone con disturbi del linguaggio a parlare liberamente.

Ecco qualche video per meglio capire.

Ascoltate intorno al minuto 2.00.