Cosa succede quando in classe c’è un bambino con disabilità?
Un bambino con una disabilità certificata, o una qualche difficoltà, al quale viene affidato un insegnante di sostegno.
Ricordo ancora quell’anziana insegnante sensibile che mi disse : “vedrai, Emma sarà di stimolo per i bambini della sua classe, lascerà in loro un’impronta che si porteranno dietro anche da grandi”.
Allora quelle parole mi parvero così lontane, perchè ero all’inizio del mio personale percorso di accettazione.
Con il tempo anch’io ho compreso.
E ancora…
“Daniela, lo dico a te… perchè sei tu… ieri parlavo con l’insegnante di mio figlio, e mi sono sentita così orgogliosa di lui quando mi ha raccontato del suo modo di aiutare il compagno con difficoltà, di come lo coinvolge nei giochi, di come la classe sa vedere oltre, oltre l’aspetto esteriore, oltre la goffaggine, oltre le sue caratteristiche…”
Ho ben in mente il post che parla di quell’amicizia speciale che dura nel tempo, tra una bambina e un bambino compagni di classe, separati da un cromosoma in più, ma uniti nell’affetto di un rapporto sincero, ritrovati dopo lungo tempo…
O il post su maestra Daniela, insegnante di sostegno di Valentina che ha saputo aspettare i tempi di quest’ultima…
So cosa ho provato quando alla festa di compleanno dei 5 anni tutti i bambini invitati hanno accettato con piacere di venire alla sua festa.
Che siano gli occhi di chi guarda a categorizzare, discriminare, rifiutare?
Tommaso: “Mamma… ieri la maestra si è arrabbiata con M.”
Io: “Perchè?”
Tommaso: ” Perchè lei ci ha chiesto se volevamo restasse (è sostituta in classe per un periodo), e M. ha detto di no”.
Io: “E invece voi cosa avevate detto?”
Tommaso: “Di sì…”
Io: “Ed era un sì sincero?”
Tommaso: faccia buffa unita a “beh… insomma… mica tanto!”
Io: “E secondo te perchè M. ha invece detto quello che pensava realmente?”
Tommaso: “Perchè non ha avuto paura di lei”.
…
Chapeau bambino mio… chapeau!
Non smetterò mai di consigliare la visione di questo toccante e realistico video, che ben spiega quanto trasparenti possono essere gli occhi di un bambino.
Fazzoletti alla mano, mi raccomando…!
Quelle frasi, quei gesti, che lasciano il segno…. Un giorno una mamma che ha la sua piccola in classe di Alice già dall’asilo nido, nonchè insegnante di scuola materna, mi ha detto, che ha chiesto espressamente che sua figlia fosse in classe con Alice perchè ritiene che i bambini si arricchiscono quando frà loro c’è un bambino con difficoltà… Gli inviti ai compleanni, il vedere questi bambini che guardano Alice come una di loro e non come una bambina con difficoltà gonfia il cuore!
Baci cara!
Già Eliana, abbiamo più volte parlato di questo argomento io e te, e sappiamo bene cosa significhi inclusione e integrazione, se poi anche gli altri genitori capiscono quanto arricchente possa essere, ancora meglio… purtroppo c’è anche chi pensa che i nostri bimbi siano in qualche modo contagiosi, ma quelli… lasciamoli galleggiare nella loro acqua torbida…!