Lunedì.
L’inizio della settimana, l’inizio dell’anno.
I bambini ancora a casa, a letto più tardi la sera, tra le coperte fino a tardi al mattino.
Non so per quale strano motivo, di sicuro legato all’infanzia, provo un’enorme soddisfazione nel vederli dormire più a lungo. Sicuramente perchè così dormo di più pure io, ma anche perchè li vedo più riposati, più in armonia con se stessi.
Qualche compito da finire, i libretti dei passatempi da completare, una partita ad Uno, un cambio di vestiti della nuova bambola, una relazione che devo fare per il corso e che non vuole proprio uscire fuori.
Lazy monday insomma.
Un’occhiata a facebook, una controllatina alle mail.
E tac.
Due cose mi colpiscono.
Un link postato dalla mia amica Martina, relativo ad un articolo inglese che parla di quanto sia dannoso per i figli con disabilità quando i loro genitori decidono di esporsi ed esporli nel web, con un sito o un blog.
L’altra è una mail di una mamma.
Sul link ci tornerò in futuro, ma sulla storia donatami non posso non parlare di quanto mi sono emozionata.
Ripenso a come gestivo un tempo i commenti sul sito: utenti da registrare, commenti da approvare. Tutto ciò è lontano. Non ho più bisogno di quella sorta di autocompiacimento necessario per capire se stessi facendo bene o meno. Per comprendere se mi andavo bene.
Ripenso alle parole della mamma che oggi mi ha scritto, donandomi la sua storia fatta di paura, speranza, grande dolore e rabbia.
Una storia, come tante mi sono state inviate, che varrebbe la pena di raccontare.
Guardaconilcuore vorrebbe essere di tutti.
Un luogo dove poter trovare parole adatte al nostro stato d’animo, e dove il rileggere la propria personale storia possa essere terapeutico, proprio come lo è stato per me.
Liberate la vostra storia, donatela a me, a voi stessi, agli altri, perchè non c’è storia personale che non valga la pena di essere raccontata, non c’è dolore, o gioia, o scelta sofferta che, se accolta da un cuore in ascolto, non produca benefiche vibrazioni.