In una delle mie passeggiate nel bosco ho scovato una piccola foiba, beh, non una vera e propria foiba che è un tipico inghiottitoio delle regioni carsiche, ma una semplice piccola tana allungata. Ma se devo inventare una storia avventurosa un termine inusuale crea aspettativa, giusto?
Partiamo agghindati per bene, con caschetti e pile, e pranzo al sacco.
Arrivati al posto iniziamo la perlustrazione, cercando di scendere senza scivolare, un pò impauriti per la possibile presenza di qualche animale dormiente…
Si ipotizza la presenza di animali enormi, cinghiali, orsi, che rintanati nel fondo della tana aspettano solo noi, per caricarci o mangiarci in un sol boccone… che ci sia qualche rivelazione del proprio IO interiore in queste ipotesi?
E sul fondo si scorge davvero qualcosa di strano, quasi una figura accucciata e raggomitolata, forse dormiente… E figurarsi se io non vado fino in fondo, cercando di capire cosa è in realtà…
Purtroppo la foto dell’ “animale” non ce l’ho, ma dopo attenta analisi siamo arrivati a capire a che razza appartenesse…
Rigido, verde, di plastica…
Uno stivale!
Non era proprio quello che ci aspettavamo, però che avventura, eh Emma?