Ho letto e riletto il racconto che Luce mi ha donato, “mamma, di che colore è il mare“, racconto che mi fa conoscere sempre un po’ di più una mamma che stimo e che spero di poter conoscere un giorno. Sapevo che lei e Perla sarebbero andate ad una settimana riabilitativa, perciò pubblico con tanto piacere questo suo aggiornamento, perchè fa pensare a come tutte le emozioni di noi mamma si accomunano… paura, speranza, voglia di condividere, ma anche difficoltà nel lasciarsi andare… a volte.
Mi immagino Perla che sorridente manda via il suo piccolo amichetto, perchè dai video che Luce mi spedisce si vede che è una peperina, proprio come la mia Emma…!
Perciò grazie ancora per questo tuo nuovo dono, spero che sia di aiuto per qualche mamma in ricerca, che forse ancora non conosce la realtà d’aiuto che si può trovare dietro all’avere un bambino con problemi di vista.
Un abbraccio a voi due, luminose creaturine, e a quel frugoletto biondo che si anticipa il “brava” se indovina un oggetto pescato dalla scatola dei tesori… a presto!
Era febbraio quando io e Gioia abbiamo partecipato al nostro primo incontro alla Fondazione Hollman di Cannero Riviera.
“Ci vediamo a settembre ”
Ed eccoci qua a raccontare il nostro vissuto.
Siamo tornate dalla nostra settimana ricca di emozioni, di sensazioni, di piccole e grandi conquiste!
La fondazione Hollman accoglie bimbi non vedenti e ipovedenti e li coinvolge giorno per giorno in 2 ore di attività con terapisti… Armonia e serenità.
Il pensiero che peró non mi lascia libera la mente è rivolto alle famiglie che vi partecipano.
Per tutta la settimana la fondazione ci offre una stanza, una cucina comune, una saletta per giocare… e da qui inizia la nostra convivenza con chi, come me, ha un bimbo non vedente o ipovedente.
“Potrei avere la stanza in fondo al corridoio“?” domando alla segretaria. “Sa, Perla è troppo suscettibile ai rumori, cosi evita di svegliarsi se per caso dorme durante la giornata!”
E subito siamo state accontentate.
Il primo giorno tutti noi genitori sistemiamo bimbi e bagagli nelle stanze. Peró si nota nel nostro incrocio di sguardi che più di tutto cerchiamo di capire il trascorso di ogniuno di noi!
In questo soggiorno Perla era l’unica bimba non vedente, gli altri 6 bimbi erano affetti da altre disabilità e tutti distinguevano (chi lo sa) luci o forme o colori…
Si instaurano simpatie tra noi genitori e per qualche ora raccontiamo la nostra storia con la consapevolezza di aver davanti a noi una persona che nell’ascoltarci non pensa ” POVERINA” ma tutt’altro!
Questa volta… I bimbi si cercavano l uno e l altro, erano quindi in sintonia, si volevano!
Perla e Francesco sull’ altalena, con i loro sorrisi, schiacciavano le nostre lacrime di genitori in sordina!
Mia figlia ha collaborato in pieno alla vita di gruppo, ha starnutito e tossito su tutti i 4 bimbi ipovedenti del soggiorno, e loro hanno contribuito con tosse e sbavamenti vari.
MA ERAVAMO UNITI SEMPRE E COMUNQUE nel gioco, nelle attività nei racconti e nelle emozioni.
È sicuramente un modo di conoscere nuove famiglie con cui si instaurano nuove amicizie.
Relazionano anche i nostri figli, un tumulto di NO!!
Da parte di mia figlia: “Quello NO! LUI NON VA BENE.. Lui via” riferito ai suoi compagni di viaggio…
Ma vedere quel bambino, Francesco, sbucare con le manine avanti sulla porta della mia stanza per cercare Perla era davvero emozionante! Francesco voleva Perla e Perla diceva “NO“, pronunciato con sorriso e con affetto!
E Francesco aveva quindi fatto tutto il corridoi per arrivare fin da noi..!
Quello stesso corridoio che io cercavo di percorrere in punta di piedi per non disturbare, sapendo che dietro ogni porta c’erano loro, piccoli ometti che volevano esplodere di vitalità!
Adoro quel bambino che dopo avergli scattato la foto mi guardava con la faccia rivolta da tutt altra parte e con la voce nasale mi dice: “SONO VENUTO MERAVIGLIOSOOO“?
Meraviglioso..
È l’approccio, La fiducia che un figlio non tuo ti dona come se fossi tu la madre o il padre, perchè anche se non mi vede mi sente passeggiare in corridoio, mi sente aprire il frigo della cucina comune, mi sente bisbigliare sottovoce!
La sera arrivava per tutti lo “schhhhh” detto da noi mamme, che quasi faceva più rumore degli schiamazzi dei bimbi.
In questa settimana Perla ha imparato a soffiare il naso e a parlare sottovoce!
E in cucina noi mamme a far di fretta la pappa, un po’ per correre dai figli, un po’ per non intralciare la preparazione dei cibi di tutti.
Ma adoravo vedere le porte delle stanze finalmente aperte e scambiare parole con lei, la mamma di un fantastico ometto che girava in triciclo e inseguiva a modo suo Perla!
Poi c’era lei, una dolce mamma con questo bimbo silenzioso e un paio di occhiali rossi poggiati sul suo nasino, passeggiavamo sempre insieme, in simbiosi, silenziosi ma presenti!
Le terapie di ogni giorno mettono il bimbo in relazione con attività proposte dall’equipe della Fondazione.
Nulla da dire… Sempre pronti ad ascoltare le nostre esigenze e io, parlo per me, sono un po pesantuccia!
Mi accorgo di questo difetto, ma fa parte di me e loro lo sanno gia!
Arriva quindi il momento del confronto tra noi genitori mentre i nostri figli giocano ai piani di sotto.
Sappiamo già tutti che in quelle due orette la nostra mente è un po’ nella stanza e un po’ da loro: chissà cosa farà? Piange? È stanca?
Lo ammetto, a volte ascoltavo, a volte pensavo!
Ma i racconti di ogni genitore erano pieni di emozioni forti…rabbia, dolore, cose fatte e non fatte che li ho assimilati per bene! I bimbi sono piccoli, tra i 2 e i 3 anni. Ma tutto cio che ogni famiglia ha affrontato dalla nascita del figlio, fa pensare a quanto tempo è trascorso, a quanto hanno dato, alle notti passate a non dormire, a piangere, a sperare!
E sì, si soffre ascoltando questi racconti ma non solo per il bimbo, anche per i miei compagni di viaggio che stimo ogni volta!
E ora tornata a casa mi pento di non aver stretto forte quella mamma o quel papà che ERA LI COME ME E NON AVEVA NIENTE DI DIVERSO DA ME…
Racconti troppo forti, STORIE che senti ma capisci benissimo!
Volti, sguardi, sorrisi che ti restano impressi come un dolce ricordo!
Affiorano i ricordi e le lacrime scendono.
Questa volta la fondazione ha organizzato un oretta pomeridiana con DOTTOR CLOWN VCO, un gruppo di clown che hanno giocato con i nostri figli in saletta… Chissà cosa sarà stato il clown per mia figlia non vedente quel giorno? FELICE… Era felice!!! Questo basta!
Mia figlia Perla è sensazionale, una bimba meravigliosa piena di gioia!
Ecco… Io e lei torniamo a casa con quelle impronte di altri 6 bimbi nei nostri cuori.
Insieme a tutte le altre famiglie incontrate nei nostri percorsi in Fondazione perche ogni soggiorno trascorso a Cannero è diverso, ogni gruppo e diverso, ogni storia ha il suo fascino.
Nella Fondazione non si percorre solo un modo per aiutare i nostri bambini, ma si mettono a confronto le famiglie, o ti piacciono o non ti piacciono, ma son sempre nel mio cuore.
La settimana mi resta impressa per quella mamma, per quel papà, per quei bambini che forse non rivedremo più ma che per un attimo sono contenta di averli amati come un dono prezioso.
Ringrazio quindi la Fondazione per averci invitato nuovamente a Maggio 2015 e a coloro che ci hanno permesso di partecipare a questa settimana di fine settembre, che di fine ha ben poco perchè come ogni volta ci indica l inizio, ci spinge a rimboccarci le maniche e ad andare avanti piu ricchi di ieri.