Le grotte del Caglieron con il nonno Cesco

All’ultimo incontro di studio il prof Aucouturier parlava dell’importanza della figura genitoriale, del rapporto con i figli, delle dinamiche familiari e di come, a volte, i nonni abbiano un ruolo, come dire…eccessivo? Ok, non voglio mettere in bocca parole sbagliate a qualcuno che comunque ha una sua opinione, soprattutto fondata su studi psicologici con tanto di spiegazione di Edipi che a volte si risolvono e a volte no… ma io ai nonni farei un monumento! Sì perchè sono stati loro ad avermi fatto crescere forte, che mi hanno aspettato durante un’adolescenza cretina e infinita, che mi hanno fatto capire il senso di essere famiglia, e quanto bene fa fare qualcosa anche solo per essere ripagati con un sorriso…

E quando il nonno Cesco ha queste idee… ohhhh!

A soli 30 minuti da casa nostra ci sono le Grotte del Caglieron, una serie di cavità create in parte da attività di erosione naturale e in parte dall’azione umana. Non è un posto così avventuroso, ma a 7-8 anni, con la giusta attesa, la preparazione fatta a parole durante il tragitto in auto, un cordino da arrampicata (o forse nemmeno da arrampicata) e la convinzione del capocordata… qualsiasi posto diventa un po’ magico!

Ne è la prova l’espressione di meraviglia e stupore che si vede sul viso di Tommaso… tanto abituato ad ascoltare il nonno che racconta di storia e battaglie storiche, a bocca spalancata e occhi sognanti…

Animali avvistati: mega girini d’acqua dolce; minuscolo pipistrello svolazzante e poi dormiente mentre se ne stava avvinghiato ad una roccia; due oche chiaccherone…

Direi che la prima uscita solo maschi, legata al pomeriggio gioco tra amici, è andata benone… a presto la seconda puntata!
Il nonno ha già buttato un’altra formidabile idea!

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