Io amo organizzare le feste di compleanno. Per me hanno un significato importante: io festeggio con gioia la tua nascita, e questo dice tutto.  Amo fare due feste, prima con gli amici, i nostri e quelli dei nostri bimbi, e poi quella con la famiglia. Quest’anno è stato un po’ più impegnativo visto che Emma è tanto piccola e, anche se è davvero paziente, l’allattamento ha i suoi orari e i suoi tempi: almeno un’ora, quattro volte al giorno.

Fortuna che ho sempre le mie amiche pronte a darmi una mano per preparare dolcetti e panini, altrimenti non penso che ce l’avrei fatta a preparare la festa di compleanno di Tommaso!

È la sua festa, e vorrei seguire lui, giocare con lui come è giusto che sia, dedicargli del tempo di qualità visto che ora non è più lui l’unico beneficiario della mamma, in questa famiglia. Ora c’è Emma, spesso gli occhi di tutti sono su di lei, e spesso anche tutte le attenzioni delle persone che vengono a trovarci, quindi mi ritrovo a mediare: dopo tre complimenti che fanno a lei, io ne faccio uno a Tommaso. E devo dire che fino ad ora non ho avuto grandi scenate di gelosia…

Comunque, dedico così tanto tempo a Tommaso che l’allattamento di Emma ritarda sempre più, mezz’ora… un’ora… due ore! Tant’è che la mia bambina, spupazzata tra le braccia delle mia amiche, cerca da sola una soluzione…

Poi mi viene un’illuminazione! Ripenso alla mia cara nonna Maria, alla figura della “Balia da latte” di una volta, a come lei, madre di un bambino di pochi mesi, si era trasferita a Milano per allattare un bambino sconosciuto, di ricca famiglia, per poter contribuire all’economia familiare. E chi meglio di Gessica può rivestire il ruolo di “balia da latte” dei giorni nostri? Lei che ha un bimbo di 2 mesi e che con il tiralatte riempie un biberon da 200 ml in 5 minuti netti?

Vai Emma… buon appetito!

Tommaso si accorge della strana situazione e viene a chiedere delucidazioni, io gli racconto di mia nonna, e lui, mentre parlo, guarda l’infinito, come spesso fa nel momento in cui gli racconto qualcosa di tanto interessante, quasi se la vedesse davanti agli occhi.

“Ma poi torni a dare tu il latte alla Emma?”.

“certo Tommaso, tu vuoi questo?”.

“Eh sì, sei tu la sua mamma… e anche la mia!” e dando un bacio a tutte e due se ne va sorridendo, abbraccia il piccolo Ethan e lo aiuta a fare i primi passi… ho davvero un ometto speciale!

Essendo una mamma “salata” ecco l’alternativa alla torta di compleanno.

E mentre i bambini fanno scrivere ai genitori “cosa voglio fare da grande”, abbraccio forte Emma, sognando il giorno in cui pure lei mi dirà “mamma, voglio fare la principessa, la parrucchiera, l’infermiera” o semplicemente…

“mamma, voglio essere felice!”

Ed io ti aiuterò ad esserlo, vi aiuterò ad esserlo, bambini miei…

Che i vostri sogni possano diventare realtà!