Appuntamento con un post sui libri speciali per bambini e per adulti.
Quel genere di libro che parla di diversità, di emozioni profonde, tanto da non lasciarti indifferente, quel genere di libro che crea un forte riverbero.
Che dite… mi aiutate segnalandomi altri libri speciali?
Lui è uno degli illustratori più importanti del mondo ispano-parlante e ha scritto e illustrato “Mallko e papà”, un libro nel quale ci racconta i momenti più rappresentativi della vita di ogni giorno di suo figlio, nato con la sindrome di Down.
Mi chiedono come mai mi venne in mente di scrivere un libro per raccontare la storia di mio figlio Mallko, nato con la sindrome di Down.
Credo che pensai fosse importante raccontare come furono le cose fin dall’inizio. Così, magari, altre persone potranno vedere che la esperienza non è poi così terribile e che si può andare avanti.
Come padre, vorrei riuscire a rendere Mallko il più indipendente possibile e che la sua vita sia felice. Per quanto mi riguarda: la mia “resistenza” durò tanti anni, ho fatto ricerca e ritiri spirituali per cercare di comprendere il perché di quello che stavamo vivendo con nostro figlio. In una cerimonia guarì quello che doveva essere guarito, semplice così. Può darsi che io abbia avuto bisogno di 15 anni per essere pronto a questo passo ma fu cosi’ e sono felicissimo di aver fatto questo passo in avanti. Mia moglie Anne e Theo, il fratello grande di Mallko, hanno vissuto sempre con molta naturalità la nuova realtà. Per Theo, Mallko è sempre stato il miglior fratello e Anne, come ogni madre, con amore incondizionato, beh lei è sempre stata, c’è e ci sarà sempre; a fianco di Mallko, in ogni momento possibile.
Da quando nostro figlio è nato il modo di vedere la vita è cambiato. Ho appresso e adottato una nuova scala di valori molto più interessante di quella che avevo prima e non ci sono probabilità che io possa tornare indietro. Oggi guardo sempre avanti. Mallko mi ha insegnato ad accettare, con lui ho imparato che non bisogna porre resistenza, è peggio: bisogna darsi e amare. Come ho già detto qualche volta, Mallko è quel essere speciale che mi ha insegnato ad arrendermi. Lui mi insegna ogni giorno che l’unica via passa attraverso l’amore.
La maggior parte della mia famiglia e degli amici mi fu vicina quando nacque Mallko. Non l’ho mai sentito come compassione, anzi. Mio figlio è abituato a vedere disegni e foto che lo ritraggono. Quando vide i disegni del libro disse solo, segnalando la copertina: “Mallko”.
Accarezzare una ferita.
Mio figlio adora accarezzare una ferita che ho nella mano, rimane come in trance, rimaniamo insieme in trance. A lui piace svegliare Theo la mattina per andare a scuola. Dice “tuto, tuuto” e s’infila nel suo letto. Con Anne balla tanto. A lui piace fare i versi da mostro, rincorrerti, giocare. Quando è da solo guarda dei film, video o cartoni e gli piace cucinare.
Mallko ci da una mano in tutto. Penso che attraverso la stesura del libro ho fatto un lavoro di guarigione, alcune delle pagine sono state delle vere e proprie catarsi per me, piangevo di emozione, tremavo… con altre pagine ridevo e… mi sentivo ridicolo. Si, una vera guarigione per me, e ne sono davvero grato. Con mio figlio ho imparato ad accettare le cose come sono e non come uno vorrebbe che fossero. Quello che c’è, quello che non c’è e sempre ringraziare per quello che abbiamo.
Mi piace questo spazio artistico perché la disabilità svanisce e la libertà di espressione non si mette a contare i cromosomi, né le braccia né nient’altro. La scrittura e l’arte sono uno spazio inclusivo. Quando vado a presentare il libro torno sempre a casa con uno zaino pieno di emozioni che trabocca e, ogni tanto, mi ritrovo con le lacrime agli occhi quando meno me lo aspetto. Sento pura gratitudine, la gente si avvicina, mi guarda e mi ringrazia. Mi raccontano la loro vita, mi fanno dei regali. Insomma, una ragnatela dove ci ritroviamo in tanti a condividere situazioni simili.