Io mi ritengo una persona felice. E non tanto per le cose materiali che ho, perchè se ci dessi così tanto peso qualcosa alla lista l’aggiungerei di sicuro, ma è più per una sensazione che sento dentro, che può essere paragonata all’energia che irradia e scalda, e che mi da modo di sorridere.
Negli ultimi anni mi è stata fatta spesso la domanda “ma tu sei sempre così felice?”
La risposta è… “beh… molto spesso…sì! Più che altro, non potrei essere diversamente.”
Non dico che la vita non mi abbia messo alla prova, ma proprio quelle prove mi hanno fatto scoprire il significato di resilienza. C’è stato chi mi ha ferito, calpestato, ma se ripenso a quel periodo era come se io mi conformassi a chi mi stava vicino, quasi per paura di dire a me stessa questa sono io. Ho perso amicizie che pensavo immortali e infranto sogni lavorativi che credevo tangibili, ma non riesco a portar loro rancore… è passato, andato, cosa me ne faccio io del rancore e dell’astio e del “maledetta quella volta che…?”
Sicuramente un gran equilibrio me lo ha dato l’incontro con mio marito, all’inizio ritenuto differente dal mio standard di precedenti fidanzati (che è meglio non commenti) – (il video che linko più sotto spiega bene questo mio erroneo non vedere Giovanni per quello che era)… un benefico cambiamento mi è stato portato dal  mio primogenito Tommaso che mi ha fatto capire l’importanza di parole e gesti come mamma… un enorme scossone epocale me lo ha datto l’inaspettato arrivo di mia figlia nata con la trisomia 21 (e il video che linko più sotto stra-spiega bene il mio iniziale non vedere Emma per quello che era…)

fiori primaverili - pyrus

Fino a poco tempo fa pensavo che questo mio modo di essere fosse dovuto all’ottimismo con cui mi piace vivere, ma c’è dell’altro… molto più profondo e per niente facile da capire e tantomeno da spiegare, per qualcuno di sicuro impossibile da credere, ma a me questo argomento affascina molto e in qualche modo ci provo…
Avete presente Einstein?  Io non ne sapevo nulla di fisica, (alle superiori ho preso 2 in un compito!) ma da qualche tempo tante e tante inaspettate coincidenze mi avevano fatto porre domande… com’era possibile che pensando ad una persona, nel giro di qualche ora la incontrassi e lei mi telefonasse o mandasse un messaggio? E i continui “stavo per dire la stessa cosa” detti tra me e mio marito? E poi i pensieri-progetto che prendevano forma grazie all’incontro di persone giuste nel posto giusto?
Dunque…
I fisici Max Planck ed Einstein parlando del comportamente della materia, mostrarono come i campi elettromagnetici fossero costituiti da particelle o quanti elementari, chiamati “fotoni”. Quando un fotone viene assorbito da un elettrone, questo acquista tutta la sua energia e se questa è abbastanza grande può anche sfuggire all’attrazione dell’atomo a cui è legato.
Ma visto che ho già riletto 15 volte la precedente frase prima di capirla sul serio, propongo la spiegazione de nojaltri, che ho estrapolato da questo video  consigliatomi da Andrea, colui che era nel posto giusto al momento giusto per introdurmi questo misterioso termine: la fisica quantistica.

Nel video l’ingegnere Fabio Marchesi spiega come i fotoni non sono separati nello spazio e di come gli oggetti non sono nello spazio, ma hanno una sua estensione come campo, che si estende in tutto l’universo. Questo campo globale fa si che ogni cosa interagisca con le altre cose.
Quando due strutture della materia, fotoni, elettroni ma anche esseri umani condividono lo stesso campo, quello che succede a uno condiziona a qualsiasi distanza anche l’altro. E’ un nuovo modo di vivere grazie alla fisica: noi viviamo in una realtà visibile ma esiste anche l’invisibile, e il pensiero può condizionare la realtà in modo potente.
Quando immagini qualcosa stai andando a creare delle attitudini nell’invisibile che iniziano ad agire creando agenti.
Immaginazione significa in me mago agere.
Einstein diceva che se stai per vivere qualcosa di negativo e cominci a preoccuparti e pensare al peggio crei delle forze che renderanno quello che tu immagini più probabile.
La speranza non porta a nulla… quando tu credi muovi delle forze, quando speri sei fermo.
Il pessimista lamentoso vittimista pensa di essere sfortunato ma in realtà è lui che crea le sue sfortune; essere ottimisti è la chiave per diventare fortunati.

Di materiale su questa teoria se ne trova tantissimo nel web, e proprio qui ho trovato il video di cui parlavo all’inizio del post…

(mettete pausa alla playlist musicale a fondo pagina per ascolatare il video)

“L’esperienza ti ha condizionato a pensare che tutti i cuori siano rossi e che tutte le picche siano neri, le forme sono simili e quindi per la tua mente è più facile recepirle in base alle esperienze passate…piuttosto che aprirti all’idea che possano essere diversi…VEDIAMO SOLO QUELLO CHE CI ASPETTIAMO DI VEDERE… Allora ci possiamo chiedere quante altre cose ci sono la fuori: segni, suoni, odori che non riusciamo a percepire perché non ci siamo “abituati” …la cosa buona da sapere è che se rifacciamo il test, tu saprai riconoscere i cuori neri e le picche rosse e ti sarà facile poterle percepire. La struttura del tuo cervello è come un sistema di strade statali, facile di andare da una città all’altra per le strade molto trafficate ma le località intermedie che lambiscono la rete autostradale sebbene siano li, la maggior parte le superiamo sfrecciando.”

Che ne dite… io lo trovo potente ! Di sicuro a qualcuno questi concetti possono stonare, ma visto che il credo di ognuno è personale, secondo me ci sta! Cercherò di informarmi su questo complessissimo concetto, nel frattempo… io sorrido!