Molto spesso si pensa che comprare giochi complicati e costosi sia più stimolante per i bambini, in quanto si presuppone che chi li ha studiati ci abbia ragionato sopra un bel po’. La mia opinione è che certi giochi che si trovano in commercio siano a volte poco utili, soprattutto quelli sonori, perchè un po’ troppo meccanici, e perchè a volte le vocine sono talmente metalliche da risultare inquietanti.
Ne sa qualcosa Emma che ogni volta che ascolta Gam Gam style urla per lo spavento!
E può capitare che un gioco costatoci parecchio venga abbandonato appena passata la curiosità.
In effetti ci sono tanti giochi assolutamente low cost da fare, che hanno anche una importante significato psicologico.
Mi piace sedermi a terra con i bambini e interagire con loro, in modo che sentano la mia voce che scandisce e descrive, e non una voce registrata, e penso che non sia una cosa di così difficile realizzazione… Una decina di minuti  insieme si riescono a trovare, no?
Partendo dal presupposto che nei bambini con sindrome di Down troppi giochi a disposizione, tutti nello stesso momento, creano confusione mentale, io ho tutto inscatolato, in quelle praticissime ed economicissime scatole dell’ikea (quelle trasparenti da 1 euro), e riposte sotto il mobile del salotto, così Emma può tirare fuori il contenuto uno alla volta, (e quindi scegliere), evitanto di passare da un gioco all’altro in modo poco costruttivo.

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Le palline rivestono tanti significati inconsci nel bambino. E’ lanciare lontano perchè sentono la spinta ad allontanarsi da noi, è rimettere assieme, per il loro senso di unità, è contenere sé stessi utilizzando contenitori e piccoli angoli nascosti. E’ incredibile come ogni bambino del mondo, con o senza un cromosoma in più, giochi nello stesso modo, dimostrando la capacità di parlare di sé e del suo mondo interiore attraverso il movimento! Lo trovo talmente affascinante!
Con le palline Emma ci perde delle ora, beh, non proprio delle ore, ma ci gioca per molto tempo, evolvendone il loro utilizzo, magari con il mio aiuto, in modo che qualche “tocco di stupore” movimenti un po’ il gioco.

Una fila lunga…

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 Le infila in posti stretti e contenuti…

IMG_9968Le mette in borsette per poterle portare con sè…

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Casa nostra è piccola, ma pensandoci su un po’, ogni posto può diventare adatto a rappresentare un gioco stimolante.
Il gioco di lancio delle palline dalle scale può far uscire tante parole nuove, sui colori e sulla consistenza delle palline, sul loro diverso peso, sul suono che fanno quando vengono lasciate cadere.
E poi il tocco della tenda (che mica ho messo perchè son mandrake eh, ma per evitare che il calore della stanza si disperda sulle scale) stimola la curiosità nel vedere come le palline saranno disposte al di là della tenda.

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Ecco qualche video del nostro gioco del momento!

Solitamente Emma riordina da sola le palline, proprio per il significato di quel gioco, ma lo si può fare insieme, magari giocando a fare canestro, o classificando solo un certo tipo di palline dentro e le altre fuori. L’importante è che sia un gioco, e se il bimbo si stufa dopo 3 palline… pace! E’ già qualcosa!