In questi giorni di vacanza, trascorsi a casa, mi guardo attorno… e penso.
Vedo i miei bambini crescere, vedo mio marito iniziare a rasserenarsi dopo un periodo lavorativo particolare.
Vedo che attorno ho tante persone disposte ad aiutarmi nei miei progetti, perchè anche loro credono in ciò che sto portanto avanti.
Ripago “in affetto” quanto i nostri genitori ci stanno dando.
Cerco di stare vicino a chi ha pensieri tanto grandi da opprimere.
Penso anche a chi vorrebbe amare e non può perchè rifiutato, come compagno, come madre, come padre, ma anche come figlio, e non mi sto riferendo solo a persone che hanno una qualche diversità.
Penso a chi continua a fare terra bruciata attorno a se. Persone troppo impegnate a portare avanti il proprio pensiero come fosse unico e assoluto, incapaci di ascoltare perchè dentro sono troppo piene e non c’è posto per altro, troppo intente a ferire i propri colleghi di lavoro, troppo oltre e quindi incapaci di tornare indietro e fermarsi.
Penso al tuo imminente compleanno… e penso che quest’anno non potrò più abbracciarti.
Penso a quanto mi sento fortunata nel coltivare amicizie, tante e diverse, e a come mi lascio arricchire da quanto loro mi sanno dare.
Penso…
Anche se a volte è utile non farlo, ed è meglio fermare i propri pensieri.
Io lo faccio curando il mio giardino, stupendomi nel vedere le azalee che mi hanno regalato Manu e Amanda rifiorire in agosto, guardando il lento nuotare dei pesci rossi nel laghetto, distendendomi sull’erba e dando nomi alle nuvole insieme ai miei bambini.
Penso… e nutro il mio lupo interiore. Non sempre quello buono e luminoso. Perchè ogni giorno ho la possibilità di riconoscere gli aspetti e le infinite sfumature di ognuno di loro.
La leggenda cherokee
Una vecchia leggenda cherokee racconta che un giorno il capo di un grande villaggio decide che era arrivato il momento di insegnare al nipote preferito cosa fosse la vita. Lo porta nella foresta, lo fa sedere ai piedi di un grande albero e gli spiega:
“Figlio mio, si combatte una lotta incensante nella mente e nel cuore di ogni essere umano. Anche se io sono un saggio e vecchio capo, guida della nostra gente, quella stessa lotta avviene dentro di me. Se non ne conosci l’esistenza, ti spaventerai e non saprai mai quale direzione prendere; magari, qualche volta nella vita vincerai, ma poi, senza capire perché, all’improvviso ti ritroverai perso, confuso e in preda alla paura, e rischierai di perdere tutto quello che hai fatica tanto a conquistare.
Crederai di fare le scelte giuste per poi scoprire che erano sbagliate. Se non capisci le forze del bene e del male, la vita individuale e quella collettiva, il vero sé e il falso sé, vivrai sempre in grande tumulto.
È come se ci fossero due grandi lupi che vivono dentro di me: uno bianco, l’altro nero. Il lupo bianco è buono, gentile e innocuo; vive in armonia con tutto ciò che lo circonda e non arreca offesa quando non lo si offende. Il lupo buono, ben ancorato e forte nella comprensione di chi è e di cosa è capace, combatte solo quando è necessario e quando deve proteggere se stesso e la sua famiglia, e anche in questo caso lo fa nel modo giusto; sta molto attento a tutti gli altri lupi del suo branco e non devia mai dalla propria natura.
Ma c’è anche un lupo nero che vive in me, ed è molto diverso: è rumoroso, arrabbiato, scontento, geloso e pauroso. Le più piccole cose gli provocano accessi di rabbia; litiga con chiunque, continuamente, senza ragione. Non riesce a pensare con chiarezza poiché avidità, rabbia e odio in lui sono troppo grandi. Ma è rabbia impotente, figlio mio, poiché non riesce a cambiare niente. Quel lupo cerca guai ovunque vada, perciò li trova facilmente; non si fida di nessuno quindi non ha veri amici.
A volte è difficile vivere con questi due dentro di me, perché entrambi lottano strenuamente per dominare la mia anima.”
Al che, il ragazzo chiede ansiosamente: “Quale dei due lupi vince, nonno?”
Con voce ferma, il capo risponde:
“Tutti e due, figlio mio. Vedi, se scelgo di nutrire solo il lupo bianco quello nero mi aspetta al varco per approfittare di qualche momento di squilibrio, o in cui sono troppo impegnato e non riesco ad avere il controllo di tutte le mie responsabilità, e attaccherà il lupo bianco, provocando così molti problemi a me e alla nostra tribù; sarà sempre arrabbiato e in lotta per ottenere l’attenzione che pretende. Ma se gli presto un po’ di attenzione perché capisco la sua natura, se ne riconosco la potente forza e gli faccio sapere che lo rispetto per il suo carattere e gli chiederò aiuto se la nostra tribù si trovasse mai in gravi problemi, lui sarà felice e anche il lupo bianco sarà felice ed entrambi vincono. E tutti noi vinciamo.”
Confuso, il ragazzo chiede:
“Non capisco, nonno, come possono vincere entrambi?”
Il capo continua:
“Vedi, figlio mio, il lupo nero ha molte importanti qualità di cui posso aver bisogno in certe circostanze: è temerario, determinato e non cede mai; è intelligente, astuto e capace dei pensieri e delle strategie più tortuose, caratteristiche importanti in tempo di guerra. Ha sensi molto acuti e affinati che soltanto chi guarda con gli occhi delle tenebre può valorizzare. Nel caso di un attacco, può essere il nostro miglior alleato.”
Poi il capo tira fuori due pezzi di carne dalla sacca e li getta a terra, uno a sinistra e uno a destra. Li indica e dice:
“Qui alla mia sinistra c’è il cibo per il lupo bianco, e alla mia destra il cibo per il lupo nero. Se scelgo di nutrirli entrambi, non lotteranno mai per attirare la mia attenzione e potrò usare ognuno nel modo che mi è necessario. E, dal momento che non ci sarà guerra tra i due, potrò ascoltare la voce della mia coscienza più profonda e scegliere quale dei due potrà aiutarmi meglio in ogni circostanza.
Vedi, figlio mio, se capisci che ci sono due grandi forze dentro di te e le consideri con uguale rispetto, saranno entrambi vincenti e convivranno in pace; e la pace, figlio mio, è la missione dei cherokee, il fine ultimo della vita.
Un uomo che ottiene la pace interiore ha tutto; un uomo che è lacerato dalla guerra che si combatte dentro di lui, è niente.”
Ciao daniela! Questo post l’hai per caso scritto per me. Sono giorni bui …forse sto pretendendo troppo dal lupo bianco che nn riesco a percepire e nn mi sono presa cura del povero lupo nero che continua a chiamarmi..cerco di rifiutarlo…e’ difficile e doloroso! Grazie dani e buona giornata.
Cara Cristiana, sono difficili i giorni bui eh? come è altrettanto difficile trovare un equilibrio tra i due lupi… datti tempo amica mia… quando ho quei periodi mi ripeto “è solo un periodo è solo un periodo, finirà” quasi come un mantra…!
un abbraccio stretto
Daniela
Buona notte e…ancora grazie:-*
A te cara Cristiana..!