All’incontro Guardaconilcuore ero rimasta tanto affascinata da quest’insolita sabbiera sensoriale (qui), e così ripensando di riesumare il sottospina che usava mio nonno e poi mia madre per fare il vino, andare a procurarmi il mais nel mulino più vicino e via.
A dire il vero l’ho anche lavato e poi fatto asciugare, perchè mi pareva tanto impolverato e forse sarebbe stato fastidioso giocarci con tutto quel pulviscolo svolazzante.
La prima volta che ci è entrata Emma non me ne sono nemmeno accorta, mi giro per un attimo durante l’allestimento del tutto e zac, me la trovo dentro, tutta concentrata, a far sparire e riapparire le mani, a nascondere il suo piede e poi a dire “mamma… no c’è piede?” e poi, facendolo comparire “ahhhh ecco”! E poi a fare i travasi, a riempire e svuotare con l’aiuto di vari utensili.
Anche Tommaso si è subito lasciato conquistare dalla maispiscinetta, forse si ricordava il bel momento passato insieme alla sua amica MariaLetizia, a chiaccherare durante l’incontro.
La sensazione che crea il contatto con il mais è davvero piacevole, a differenza della sabbia, molto più leggera e impalpabile, sentire il mais sulle braccia, sulle gambe, da una stimolo sensoriale molto più forte, e mi torna alla mente il consiglio di Sabrina, sul massaggio che aiuta la consapevolezza:
“Sarebbe utile che tu o il papà, la sera, le faceste un massaggio tipo impasto della pizza, senza usare i polpastrelli, bensì i palmi delle mani. Dovreste impastare, in modo ordinato e seguendo un’ordinata sequenza, tutto il suo corpo, compresa la testa. Mentre fate il massaggio ogni parte la impastate tre quattro volte e la nominate guardando la bimba negli occhi. Questa coccola serve sia a rilassarla che a renderla consapevole delle parti del suo corpo.”
E mi torna alla mente, sempre riguardando le foto dell’incontro Guardaconilcuore, l’espressione del mio caro amico Simone, e di come ad ogni piccola cascata di chicchi sulla sua pelle, non potendo lui parlare, pareva esultare con gli occhi…
