Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
Amo questa frase di Ghandi con la quale ho intitolato il mio post.
E proprio da qui parto…
Sabato, ad un incontro in Associazione Persone Down Fv, ho avuto uno spunto interessante su cui riflettere.
Alcune mamme di ragazzi e ragazze down parlavano di come nell’ambiente della scuola superiore l’accettazione della disabilità fosse diversa. Non solo certi studenti sono offensivi ma sono gli stessi genitori a dare un peso sbagliato a comportamenti e parole. Ma non voglio parlare di commenti crudeli.
Voglio parlare di semplici frasi inadatte.
Sono quelle frasi che spesso ci vengono rivolte:
“Oh, ma parla!”
“Ma dai, capisce tutto!”
“Ma lo lasci a casa da solo?”
“Ma non lo accompagni a scuola?”
“Ma come, le lasci prendere l’autobus da sola?”
Anche queste sono frasi discriminanti, è vero, minano l’autostima dei nostri figli, e soprattutto minano il nostro orgoglio di mamme down che tanto hanno sudato ognuno di questi piccoli grandi traguardi raggiunti dai propri figli.
Ma io mi chiedo… perchè dovremmo sentirci offese se qualcuno si stupisce per una acquisita capacità che pensava essere difficilmente raggiungibile da una persona con sindrome di Down?
Quante volte la mia vicina di casa 78enne mi ha detto:
” non è proprio una down down” (ehhh? in che senso?)
” eh poverina, non mi capisce quando le parlo “(se magari aspetti soltanto un po’ magari lo fa)
” ehh avrà problemi di salute, l’ho visto sul tg” (figurati che io il tg nemmeno lo guardo)
” ma tanto dopo tu la mandi dalla Maria di Filippi a trovare il moroso” (proprio no, ho già due consuocere qua vicino!)
Cosa avrei dovuto dire se non rispondere educatamente, cercando di spiegarle come realmente stavano le cose? Lei non lo fa con cattiveria. Parla con il pregiudizio, con il sentito dire, con il luogo comune. E semplicemente perchè ignora.
Temo che la mia vicina oramai abbia difficoltà a cambiare ottica, ma ci sono tantissime altre persone, forse più malleabili, con le quali forse vale la pena di sforzarsi.
E quindi, se invece di reagire stizzite, chiudendoci in un silenzio infastidito, salutando a denti stretti quella persona la prossima volta che la incontriamo, reagissimo in maniera diversa, più propositiva?
Se fossimo noi le prime a dire, magari con un sorriso:
“sai che mia figlia sa fare tante altre cose? Se vuoi te le racconto”.
Perchè lo stereotipo è ancora tanto radicato ed è facile dire che nessuno parla della sindrome di Down oppure che i media ne dovrebbero parlare molto di più.
E’ un po’ come dire che il governo è ladro, il che è vero, ma temo sia difficile cambiare tale situazione.
Della trisomia 21 ne parla solo chi è vicino a persone con questa condizione genetica.
Esistono le associazioni, e la condivisione che vi si crea fa crescere, accettare, ma è limitata a chi frequenta queste asociazioni. Si rimane in una cerchia.
Qui si può progredire insieme. Ma il resto del mondo, fuori?
Se cercassimo un dialogo costruttivo con queste persone che reputiamo inadatte a noi, magari riusciremmo noi stessi a contribuire ad abbattere quello stereotipo che tanto differisce dall’immagine dei nostri figli, che tanto ci offende.
C’è un film bellissimo, che si intitola Un sogno per domani.
Il bambino che ne è protagonista, spronato da un insegnante che crede in lui, escogita un semplice metodo per rendere il mondo migliore a modo suo, basato su un aiuto dato a 3 persone, che a loro volta lo danno ad altre 3 persone, creando un’immensa catena con il suo “passa il favore”…
” Per me certe persone hanno troppa paura per pensare che le cose possono essere diverse e, insomma, il mondo, il mondo non è tutto quanto… merda… ma credo che sia difficile per certa gente che è abituata alle cose così come sono, anche se sono brutte, cambiare e le persone si arrendono e quando lo fanno poi tutti, tutti ci perdono.”
Io sinceramente ci voglio provare…!
C’è ancora tanta ignoranza anche perché solo negli ultimi 20-30 anni ai bambini e ragazzi down viene data l’opportunità, in primis dai genitori di poter frequentare oltre alla scuola, attività sportive, scout, parrocchia…
Una volta venivano tenuti più “nascosti”, ci si vergognava purtroppo. E, purtroppo, c’è ancora chi si vergogna.
Nella mia esperienza però è successo che più spesso, chi ha avuto a che fare con Matteo ci abbia poi ringraziato della opportunità di crescita avuta. Le rare persone che hanno avuto problemi a rapportarsi con lui erano persone che avevano problemi personali con sè stesse.
Noi cerchiamo di tenerlo il più possibile nel mondo “normale” che sarà quello con cui dovrà confrontarsi e convivere per il resto della vita.
Non sarà facile, ma non è facile per nessuno. Ognuno ha le sue difficoltà.
Michele, che è più riservato, trova irritante la capacità di Matteo di farsi coccolare e benvolere da chiunque!!
Ciao daniela proprio oggi incontro un lontano parente che forse avro’ visto 3 volte in 37anni: be mi saluta e mi dice coraggio. CORAGGIO??!!! sai dopo aver cercato di capire quello che mi diceva sottovoce (coraggio!!!) ho ripensato a tutte le fradi e le parole infelici a quelle ipocrite alle domande cosi superficiali… oggi mi sento di dire che voglio cambiare questa realta’ in silenzio con la nostra vita semplice e felice piena di amore con la gioia che si legge negli occhi dei miei figli e…CORAGGIO lo voglio dire a tutti quelli che la vita non la scelgono ogni giorno!
coraggio…. che brutto termine eh? ma a volte le frasi sono infelici perchè dette così, per tappare un buco che altrimenti sarebbe fatto di silenzio (e che a volte ci starebbe meglio, no?) Tu vai per la tua strada Cri, sarà poi chi vorrà vedere che saprà cogliere, e cambiare mentalità, proprio come dici tu, “scegliendo la vita ogni giorno”!
Anch’io credo molto in questa frase di Ghandi …
…e trovo “divertente” cambiare le abitudini.
E’ proprio vero…alcune persone si fossilizzano nelle abitudini…per vari motivi.
Ma è così stimolante…arricchente…invertire queste abitudini…si scoprono mondi meravigliosi…e la mente si riempie di luce 🙂
Un abbraccio 😉
La mente ti si riempie di luce…. mi piace tantissimo questa tua frase Giusi!me ne approprio (con le dovute citazioni eh!)… e credo davvero nella spinta a diventare stimolanti e arricchenti!
grazie e un abbraccio!
😉
Fidanzata con un tronista della Maria De Filippi??? Ma povera Emma!!! Chissa come avrà gioito tuo marito!! A parte gli scherzi mio marito dice sempre che certi commenti non devono ferire anzi servono ad aumentare la propria autostima, che bisogna gioire di non essere persone così avendo la consapevolezza di aver capito un po’ di più della vita..Io personalmente penso che sì ci si confronta con certe situazioni solo quando ci capitano, mentre bisognerebbe avvicinarsi agli argomenti con più naturalezza e serenità anche se non coinvolgono direttamente i nostri cari. Personalmente mi ha fatto molto piacere conoscere attraverso il tuo blog così tante cose sulle persone con sdd, sì in passato non le avrei viste con gli stessi occhi.
ahahah!! infatti! se l’avesse sentita si sarebbe messo la mano nei capelli! Mi fa piacere che anche tuo marito la vede così, fa capire che non ci sono proprio poche poche persone che vogliono insegnare le piccole cose, giusto? grazie a te chiara per esserti affacciata al mio sito e per prendere ciò che di buono vuole trasmettere! anch io ne avrei tatne di cose da imparare da te!
un abbraccio!
ciao dany,è proprio per questo che io mi sono iscritta al tuo forum, perchè anche se sono estranea a questa situazione voglio capire e combattere la mia ignoranza. non sapendo assolutamente niente di sdd a parte quello che ho potuto leggere sul tuo forum anche io mi faccio spesso certe domande proprio per la mia ignoranza ma trovo una cosa meravigliosa quanto le persone down possano dare e fare. leggevo proprio tempo fa un articolo su una rivista ( se mi ricordo un giorno te lo mando) di come tra tantissime imbarcazioni, alla regata ( mi sembra si chiami così) di trieste una è arrivata 24a e aveva a bordo degli atleti down….. bravi ragazzi…
Oh sì Viviana, tu sei proprio l’esempio calzante a questo mio post! e da ciò che mi hai scritto in passato e ora mi pare che davvero stai cambiando visione… l’ho già detto e lo ripeto… io stessa avevo una visione stereotipata della persona con sdd!
Ma dai non lo sapevo di questa regata… manda manda se ti riesce!
un abbraccio!
daniela
Io penso che per combattere lo stereotipo bisogna parlare, ampliare la cerchia dei nostri interlocutori, non limitarci mai solo alle persone che vivono la nostra stessa condizione. I pregiudizi vanno combattutti, a mio avviso, con la conoscenza e allora noi dobbiamo iniziare a spiegare cos’è veramente la sdd. In questo tempo mi sono resa conto che la gente non ne sa niente e vive appunto, di luoghi che portano poi a quelle domande sciocche. Quando è capitato a me di acoltare domande di questo tipo, che non siano state volutamente offensive, ho solo risposto con semplicità facendomele scivolare addosso. per questo Dany condivido ciò che fai nelle giornate del cuore. Un abbraccio
Brava Antonella, so che la pensi come me, che pure tu ti lasci scivolare di dosso certe piccole cose perchè hai una visione globale, nell’insieme. E hai capito bene il mio intento durante le giornate del cuore (che bello chiamarle così!)… E poi in un ambiente sereno si impara meglio, lo stesso vale per una risposta data con serenità e voglia di condividere informazioni utili. Grazie un abbraccio!
Cara Daniela, hai un pazienza infinita con queste persone. Capisco che magari non hanno colpa della loro ignoranza, ma dev’essere terribile sentirsi fare certe osservazioni..
Comunque è vero: si parla troppo poco della trisomia 21, e la maggior parte della gente la vede ancora come una condizione fortemente invalidante che rende impossibile qualunque autonomia, senza minimamente sospettare che le persone con la sindrome di Down possono fare tantissime cose ( leggevo qualche tempo fa un articolo sulle persone con SDD laureate, ad esempio).
C’è tanta strada da fare. Stai scrivendo il libro?
Un abbraccio
Sai, a dire il vero io non mi sento a disagio, ho spesso temuto, appena nata Emma, di sentirmi inadeguata agli occhi degli altri, ma così non è stato. Io sono orgogliosa si Emma e lei mi fa capire tante cose. Molti mi hanno detto che “i ns figli sono la cartina tornadole per gli str..i..!” Ma io non la penso così. La disabilità smuove, e non è sempre facile andare a genio a qualcuno. Soprattutto perchè anche noi ci attorniamo da persone simili a noi…il diverso che ci reputa diversi… Forse è proprio a lui che dobbiam puntare per la nostra crescita personale…
Ti abbraccio
Ah, tra i buoni propositi dell anno nuovo c è il ljbro!
Daniela