Questa volta ho preparato per bene Emma, dicendole che io e lei saremmo andate in piscina a fare “cicke ciacke” con le manine sull’acqua. E ricordandole come eravamo state bene l’altra volta, come lei si era divertita (piccola bugia, perchè per tutta la durata dell’altra lezione Emma era rimasta davvero, come dire… perplessa!) mi sono fatta aiutare a preparare la nostra borsa:
costumino nuovo (grazie Manù!), ciabattine riciclate di Tommaso, merenda post-sport, insomma, pronte!
E devo dire che Emma sembra impaziente di entrare…

Anche lo spogliatoio non le pare più un posto insolito. Si va a sedere volontariamente sulla panca e cerca il suo costumino.

E guardando le sue bellissime ciabattine colorate, le accarezza dicendo:
“dada…. batte”! (Tommaso … ciabatte)

Poi parte sicura, parlottando in Emmese, indicando la porta che porta verso la piscina

Ci attende maestra Elisabetta, una mia cara amica che ora è in maternità, ma che oggi sostituisce maestra Valeria. Si stupisce di vederci là, e ne approfitta per conoscere finalmente Emma, di cui le avevo solo parlato al telefono. Mi ricordo di quella telefonata… io ero ancora anni bui lontana da come sono ora, ed Elisabetta mi aveva confortato raccontandomi delle belle esperienze che lei faceva ogni giorno, in piscina, coi bimbi Down, e di quanto loro le regalassero in emozioni… quel giorno mi hai aiutato, sai Betta?

Donandomi un tassello di positività nel mio mosaico in costruzione

Ma giustamente Emma ancora non ti conosce, e preferisce tornare da me

Ma poi inizia a lasciarsi andare, a divertirsi ad essere in una vasca così grande, a poter afferrare i giochi, ad usare un colino tanto grande per fare “la pioggia” che solitamente facciamo durante il bagnetto, a battere le mani insieme alle maestre per incitare gli altri bimbi, a fare l’esercizio del granchietto…

E anche grazie a maestra Maria riusciamo a fare qualche piccolo passaggio in immersione, nonchè 4 tuffi dallo scivolo, posto sul bordo della piscina!
E pensare che a casa, per sciacquare via lo shampoo dai capelli, sono urla a causa di quel poco d’acqua che arriva sugli occhi

Insomma, questa volta pare essersi davvero divertita, saluta sorridente le maestre, ed inizia ad asciugarsi i capelli

Poi ancora un discorsone in Emmese come per raccontare la bella esperienza appena fatta, e poi…

e poi le batterie si sono scaricate!