Sabato sera siamo partiti per il mare, scappando da un afa pesante ma trovandone un’altra altrettanto difficile da sopportare, a meno che il condizionatore non rimanesse acceso costantemente.
Emma, come ogni bambino di 2 anni portato in un altro ambiente che non è casa sua, ha un pò faticato ad ambientarsi, lei che alle 20.30 già dorme beata, a Lignano ha pianto ed è sgusciata fuori dalle lenzuola di continuo, fino alle 23.30.
Il giorno dopo, sentendo la sabbia tanto calda, faticando a camminarvici sopra, è stata fastidiosa e piagnucolante, e mi ha chiamato almeno 100 volte!
E io continuavo a fotografarla… ma era talmente dolce, così tenera ed insicura a camminare su di un terreno tanto faticoso. Un terreno che è bene percorra per aiutare a stimolare i suoi piedini piatti, i suoi muscoletti ipotonici, e a migliorare il suo equilibrio ancora instabile. Anche se l’aiuto di Kalinka ogni tanto ci stava proprio!
Va bene mia piccola meravigliosa bambina, vieni che la mamma ti coccola…
Tommaso non vedeva l’ora di andare al mare, di costruire castelli, di tuffarsi in mare e mostrarmi quanto aveva imparato nel corso di nuoto fatto con l’asilo. I progressi in tal senso ci sono stati, eccome, l’ho visto tuffarsi tutto fiero e abbozzare una specie di stile libero, fermarsi a fare il “morto”, fare snorkling senza maschera e naturalmente giocare a tirare la sabbia…
Nel pomeriggio è andata meglio, dopo un lungo riposino Emma è tornata in spiaggia più serena e sorridente. Come ogni estate abbiamo incontrato la mia amica Deborah e la sua Vittoria, sulla stessa fascia di spiaggia dove 2 anni fa, ancora confusa per la mia inaspettata meternità da mamma di bambina Down, feci la sua conoscenza… Stare insieme a loro è sempre un piacere, Vittoria è una bambina bellissima, simpatica, molto autonoma e competente, ed è incoraggiante vedere come, ogni volta che ci incontriamo, mi mostra i suoi progressi.
Lunedì pomeriggio poi il mare era caldo ma un pò mosso e siamo andati a saltare le onde. Peccato non aver avuto una macchina fotografica per immortalare quel momento: Emma cercava di restare in piedi sospinta dall’acqua, e quando mi abbracciava perchè l’aiutassi con l’equilibrio, e le onde ci si infrangevano addosso, lei alzava lo sguardo al cielo, allargando la bocca nel suo bellissimo sorriso sdentato, socchiudendo gli occhi per la gioia, chiamando a gran voce suo fratello, perchè si avvicinasse a noi.
Tommaso sembrava un delfino, si tuffava di testa tra le onde, braccia dritte, mani e dita intrecciate, riemergendo con un sorriso vittorioso, talmente sicuro di sè che pareva nuotasse da sempre.
E quando gli ho chiesto di tenere un momento Emma, lui l’ha presa in braccio e ha iniziato a saltare le onde insieme a lei, in maniera prudente, chiedendole se si stava divertendo…
“Emmmaaaa… è bello?”
e lei …
“ti !”
Lo ammetto, vedere i miei bambini così felici fa passare gran parte della mia insofferenza alla spiaggia!