Che fine settimana intenso ho appena passato… tante persone a cui ho finalmente dato un volto, abbracci stretti e lunghi che non vedevo l’ora di dare e ridare (e ricevere!), emozioni e parole e pensieri mi affollano la mente… ma come sempre ho bisogno di tempo per fare il post relativo agli incontri Guardaconilcuore! Anche perchè questa volta si sono unite le foto di Denise ed Alessandro, e ne ho 1085 da visionare!
Pure in questo post vorrei parlare di ieri, anche se in minima parte, perchè vorrei dedicare qualche pensiero al piccolo momento emozionale che abbiamo vissuto tutti assieme nel pomeriggio, a cui ho pensato perchè legato alle tante riflessioni che mi faccio durante la frequentazione del corso di pratica psicomotoria.
Vorrei parlare di sogni.
Quando si sceglie di diventare genitori, di pancia o di cuore, ognuno di noi si crea delle aspettative. Durante la gravidanza, sia il papà sia la mamma, sognano e immaginano come sarà il bambino, e grazie alle sempre più frequenti ecografie e ai movimenti del piccolo nel grembo materno, il bambino quasi assume una fisicità concreta. L’uomo e la donna fantasticano su come vorrebbero che fosse, seguendo un ricordo inconscio di come si è stati noi da piccoli, legato al tipo di cure ricevute dai nostri genitori, al periodo storico in cui si è nati e alle influenze esterne alla famiglia.
Questo crea il bambino nella testa.
Che non corrisponde al bambino reale.
In nessun caso.
Perchè nasciamo come individui liberi ma sempre abbiamo qualcuno che vuole scegliere per noi. E questo è giusto che avvenga, all’inizio della nostra vita, perchè ogni genitore ha il compito di proteggere ed indirizzare il proprio figlio, verso quella strada che a suo avviso reputa moralmente valida (beh, a volte anche immorale), strada che lo può agevolare nella vita, ma ad un certo punto ci si deve chiedere quando è il momento di smettere di scegliere al posto del proprio bambino.
Quando si può smettere di sognare che faccia il nostro stesso lavoro, o che diventi quel campione sportivo che noi non siamo riusciti ad essere?
Quando la finiremo di regalare profezie autoavveranti dicendogli “non salire là perchè cadi e ti fai male”?
Quando smetteremo di suggerire strategie su strategie da attuare al posto di attendere che ci arrivi da solo?
Quando eviteremo di dire “ecco, te l’avevo detto?”
Quando faremo un passo indietro al posto che un passo avanti verso di lui, dimostrandogli la nostra fiducia?
Quando la smetteremo di pensare di far tacere il nostro senso di colpa per il poco tempo dedicatogli regalando qualcosa di materiale, costoso, all’ultima moda, apparentemente utile, piuttosto di costruire qualcosa insieme a lui?
Quando eviteremo di chiamarlo cucciolo, bambino, o di rivolgerci a lui parlando in bambinese?
Quando usciremo da quel pericoloso circolo di dipendenza fisica perchè non ancora pronti per vederlo crescere?
Quando si può smettere di bloccare le sue mani perchè tanto il modo in cui lui fa quella determinata cosa non ci va comunque bene?
Quando ci morderemo la lingua al posto di rispondere al posto suo?
Quando potremo definirlo davvero “capace”?
Io un idea me la sono fatta. E ci lavoro ogni giorno… mordendomi la lingua, facendo quel passo indietro, non sostituendomi, chiedendo loro scusa, decentrandomi da quell’emozione che mi porterebbe a fare e fare e non a lasciare fare…
Noi genitori siamo responsabili per le scelte che compiamo, e dobbiamo chiederci quali sono le conseguenze a tali scelte. Non è possibile non fare errori, ma è possibile riconoscerli, correggerli, cercare di non compierli più tanto spesso, mettendosi in discussione.
Ieri vi ho chiesto di pensare ad un sogno, ad un pensiero, ad una parola, da scrivere su quel pezzo di carta per poi lasciarlo volare nel cielo… lontano da noi. Ho visto tanta emozione nei vostri occhi, sorrisi sinceri a quel pensiero che avevate in mente… Ho incrociato gli occhi di Emanuela, di Elisa, e ho quasi avverito le loro parole…
Ho sussultato nel vedere gli occhi trasparenti dei bambini che osservavano quei palloncini volare via, immaginando che potessero poi atterrare nel loro giardino di casa, a centinaia di chilometri di distanza da lì, sperando che anche se ormai un puntolino minuscolo nel cielo non scoppiassero mai… Annalisa mi ha detto “Daniela! No! Stanno scendendo! Non volano!” quasi temendo che il suo piccolo grande sogno di bambina di 8 anni non potesse avverarsi…
Che i vostri sogni possano volare lontano ed essere solo e soltanto vostri, e non quelli di qualcun altro…
Qualsiasi età voi abbiate.
che belle le ultime foto dei bimbi….i loro sguardi, complimenti!
Vero Rosanna? proprio con lo “sguardo trasparente”…
Vero, bisogna imparare da loro 🙂
un abbraccio a te Rosanna…
E’ stato un momento davvero bello e soprattutto emozionante, vedere tutti noi con gli occhi al cielo con la speranza che quel sogno, scritto in un piccolo foglio, si possa avverare Grazie!
Anche a me è piaciuto tanto come momento… emozionante davvero!
ma lo sai che leggendoti sto singhiozzando di commozione. Mi sa che uno di quei palloncini è passato proprio ora fuori dalla mia finestra e mi ha ricordato tante tante cose. GRAZIE!!!
E tu lasciale uscire quelle lacrime… perchè le emozioni sono così, profonde, inaspettate, da non reprimere… ricorda, non dimenticare, impara, vai avanti, cresci… un abbraccio da parte mia Veronica… hai il nome di 3 amiche a me molto care…!
Dani inutile dirti quanto avrei voluto essere lì… ma a proposito delle tue riflessioni.. purtroppo certi errori si fanno di continuo.. è una specie di modalità acquisita negli anni dai nostri genitori dalle maestre allenatori ecc… quello che è stato detto a noi ce lo portiamo dietro come verità assoluta … invece non è così ed io grazie alle nostre chiaccherate ora ci provo a cambiare modo e a mordermi la lingua… come ti ho già detto altre volte non smettere mai di guardare con il cuore e di cercare di diffondere la voglia di farlo negli altri!! Grazie Dani
Sai Sara… mentre guardavo i palloncini allontanarsi ho pensato anche a te, che non potevi esserci ma che eri comunque lì, ho pensato alle nostre chiaccherate lunghe lunghe e a come condividi la volontà di cambiare e di percorrere una certa strada… che non è per forza in salita, triste, buia… perchè anche un solo piccolo sincero sorriso può scaldare una giornata… non smetterò di guardare con il cuore, penso mi verrebbe impossibile!
grazie a te Amica mia…
che bello Dani! mi ricorda il nostro matrimonio…..abbiamo fatto la stessa cosa – sogni e palloncini – ed è stato superemozionante!
Davvero?!? che bello… le vostre promesse d’amore al cielo… emozionante sul serio!!!