Posso finalmente dire che Emma ha smesso di assaggiare qualsiasi cosa le capitasse in mano: sabbia, sapone, schiuma da bagno, briciole avanzate dal giorno prima sul pavimento, terra del giardino, fiori… beh, a dire il vero ancora piacciono i sassi del cortile dell’asilo di Tommaso…
ma finalmente riusciamo a manipolare senza incidenti il didò!

più o meno…

Mi piace giocare con i miei bimbi, sedermi con loro e proporre qualche gioco, o magari lasciarmi guidare da loro, soprattutto ora che Emma inizia davvero ad essere intraprendente! Ma il gioco del pongo li affascina sempre… e lo stesso vale per me!

Al corso del metodo Feuerstein ho imparato che è bene non far iniziare a colorare con i pennarelli, soprattutto per le manine dei bambini Down che spesso sono mollicce come la polenta. Quindi banditi i pennarelloni punta piatta che tanto vengono proposti per i bambini di 2 anni (sarebbe come disegnare con una bottiglia in mano al posto della penna) e via ai gessetti colorati e ai pastelli a cera senza rivestimento di carta, proprio perchè non hanno un verso per la loro impugnatura: comunque li prendi, disegnano. E soprattutto non bucano il foglio e danno dei risultati davvero artistici!

 

Ma il pongo è il pongo, e il Didò è davvero morbido da impastare, tanto da non stancare eccessivamente ed abbandonare il gioco ancora prima di cominciarlo. Ci sono anche le versioni sbrilluccicose che tanto piacciono alle bimbe, e mi sa anche ad Emma…

Tommaso è costantemente in fase Art Attack, lo vedi che si fa proprio un film ad occhi aperti, e poi parte. Lui vede un palloncino sgonfio e gli attacca due tappi e una corda per creare un omino, oppure scotchetta i sassi insieme e ne fa uno strumento primitivo per la caccia.

E poi ci sono le maschere…

     Chissà che significato portano con se, che rappresentazione mentale creano in noi, magari nel nostro inconscio mentre manipoliamo il materiale tra le dita e gli diamo forma danno voce a qualche nostra parte nascosta… chissà!
So solo che è divertente farle, e soprattutto è bellissimo passare del tempo di qualità con i bambini, che giocano insieme, ed Emma continua a richiamare Dada affinchè guardi la sua opera!

E magari sentire Tommaso esclamare:
“mamma guarda, la mini-manina della mia sorellina! Che tenerinaaaaa!”