“Le parole (pausa) dette sottovoce (pausa) sono magiche”.
Mi aveva colpito questa frase, pronunciata da una psicomotricista al corso che sto frequentando.
Mi aveva colpito proprio perchè, a mio avviso, vera.
Eppure la voce, il tono, la postura, spesso vengono usati in modo elevato, rigido, frettoloso.
Avevo anche pensato che questo imparare e conoscere sempre più una metotologia pedagogica fosse una sorta di arma a doppio taglio, per una continua autoanalisi e per un continuo riverbero con l’educazione impartita da altri.
Non voglio certo passare per chi si sente superiore, che vuole dispensare consigli per alimentare la propria mania di grandezza, o che riesce ad avere bambini in qualche modo sereni perchè non ha un lavoro costante, perciò tempo a disposizione, o un’indole predisposta alla calma.
In cuor mio mi sento una persona semplice, e se suscito sentimenti negativi me ne dispiaccio, ma so bene che non si può piacere a chiunque, e con il tempo ho imparato semplicemente a registrarlo e a passare oltre.
Il fatto è che quando vedo un bambino trattato come non vorrebbe, ci sto male.
Provo davvero un male fisico, mi si attorciglia lo stomaco e so di contrarre la faccia in una smorfia.
Perchè?
Perchè cerco di non dare tutto per scontato.

IMG_5859[fusion_builder_container hundred_percent=

Per me essere madre di un figlio non significa scontatamente impartire la legge.
Non significa dare continui messaggi discordanti sul “non puoi fare questo perchè sei piccolo” e subito dopo “arrangiati, lo sai fare da solo“.
Non è “ti do uno sculaccione perchè tanto non ti fa male e almeno impari che così non ti devi comportare
Non è chiedersi perchè picchia se fino ad un anno fa l’ho picchiato ogni giorno.
Non è “questo bambino non parla” se poi non gli concedo il tempo di farlo e lo incalzo con le parole.
Non è “esigo rispetto” se poi rispondo con “lasciami stare adesso, fai conto che io per te non esista“.
Le parole feriscono, strappano l’anima, e soprattutto, lasciano solchi che se alimentati possono diventare sempre più profondi.
Il nostro interrompere la loro azione, il pensare prima all’ohmiodiostafacendoundisatroconquellaterra piuttosto che all’ immenso progetto nella loro mente, il prendere di mano per fare più veloce, il sostituirci ad essi, il non concedere una corsa o una scivolata perchè sono vestiti a festa, il fare a modo nostro perchè il nostro è il metodo migliore… è un continuo impartire la legge, senza possibilità di controbattere, e se lo fanno… sono dolori.
Se tornassi indietro nel tempo, con mio figlio Tommaso, non userei più lo scalino per pensare per calmare i suoi capricci, (perchè ora so che non esistono i capricci, solo modi poco adatti per fare delle richieste), non gli direi più “presta il tuo gioco (a 3 anni) o chiedi scusa per aver fatto questo dispetto”,  non utilizzerei il metodo fate la nanna per farlo addormentare da solo, non lo sveglierei alle 3 di notte per il processo di togliere il pannolino notturno, non spenderei soldi in inutili palestrine meccaniche o giochi interattivi adatti per bambini di 4 anni.
Penso che molti genitori, con i secondo geniti, abbiano la possibilità di non ripetere gli stessi errosi commessi con i primogeniti.
Io lo ammetto, ho sbagliato, e lo ammetto anche a Tommaso, mostrando la mia fallibilità, il mio voler chiedere scusa, la mia emozione negativa nel sentire di aver sbagliato.
Ricordo anche la fierezza con la quale dicevo “eh no… vuoi che sia io a cedere?”
Con questo non voglio dire che si devono allevare bambini senza regole, le regole sono amore e confine stabile, ma le regole troppo rigide, a cui non si può mai e poi mai trasgredire, beh, io penso siano pericolose.
Perchè… che adulto formeranno?
Io me lo chiedo… di continuo.
E cerco di pesare le parole, prendendomi il tempo per pronunciarle, senza gettarle fuori a caso per la fretta di dare una risposta, perchè la fretta a volte le fa uscire sbagliate quelle parole, con toni che a loro volta incidono.
Ripeto… non sono nè brava, nè perfetta, nè di indole calma.
Sono consapevole che le azioni e le parole creino conseguenze, positive o negative che siano, e che possano portare ad un vortice di non rispetto reciproco, anche tra bambini e genitori.
Ecco perchè non do le cose per scontate… tantomeno le persone.

IMG_5807[1]