10 anni fa, esattamente a quest’ ora della notte, nascevi tu bambina mia.
Venivi alla vita dopo un parto perfetto, tra la gioia e le risate mie e del tuo papà.
Solo qualche minuto dopo, mentre tornavi vestita con la tua prima tutina, portavi con te il tarlo di una diagnosi inaspettata e spaventosa.
Sindrome di Down.
Allora non conoscevo nulla di questa condizione genetica. La mia mente pescava a caso aggettivi negativi.
Inaspettato, inadeguato, infelice.
Quanto dolore 10 anni fa, in una giornata che in tutto il mondo festeggiava l’amore.
Come poteva capitare a me, a noi?
Oggi ti guardo bambina mia. E sorrido.
Un grande sorriso che non è fatto solo con le labbra. Sorrido con il cuore.
Vedo una ragazzina consapevole, che a grandi passi segue le proprie scelte personali e ama fare da sola.
E vedo quello che hai creato in questi 10 anni, al tuo passaggio.
Mi hai permesso di destrutturarmi e ricrearmi in una nuova forma. Aggiustando tutte le mie ferite di mamma interrotta con una colata di oro luccicante, come nella tecnica giapponese del kintsugi, che valorizza le cicatrici della ceramica rotta.
Sì Emma, mi hai reso una mamma preziosa.
Hai ammorbidito il cuore del tuo papà, liberando le parole che a volte rimangono intrappolate nella fitta trama della mente, e sono difficili da pronunciare.
Hai affinato in maniera delicata e visibile solo a pochi la meravigliosa parte emotiva di tuo fratello.
Hai aperto la strada alle relazioni, agli incontri fugaci, ai legami profondi di vite passate e ritrovate, permettendo connessioni indelebili.
Mi hai fatto conoscere un mondo sconosciuto, quello della disabilità.
Un mondo con tinte sfumate: scure, difficili da raccontare; più delicate, da rispettare; sgargianti perché impossibili da non vedere.
Mi hai insegnato che la diversità è solo negli occhi di chi guarda. Che se nello sguardo l’uno dell’altra c’è fiducia, e trasformazione reciproca, si possono superare montagne che sembrano inaffrontabili.
Perciò grazie mia preziosa figlia, grazie di esistere.
Continua a tessere, involontariamente, fili di luce che raggiungono anime preziose.
Anime che aspettano solo di essere sfiorate e rese a loro volta luce che irradia.
Buon compleanno Emma.