Carissima…
vedere le proprie paure scritte su un foglio di carta, nero su bianco, quasi a caratteri cubitali, controfirmate da un medico, una commissione, una figura che ha una certa competenza per dire ciò che dice, fa effetto.
L’effetto è come quello di una macchia d’olio, nera e appiccicosa, che dilaga velocemente, sporcando tutto quello che c’è attorno.
E sai già sarà difficile farla sparire.
Vorresti cancellare quella sensazione, perchè in qualche modo ti eri preparata, con sincerità e forza, avevi fatto tutte le ipotesi del caso per accettare un esito positivo, e non trovi giusto che ora tutta quella strada in salita fatta sia spazzata via da un foglio di carta.
Quel foglio che hai atteso per lunghi giorni.
Ma quel foglio di carta ha una certezza scritta sopra.
Ed è questa la differenza tra “voglio farcela e posso farcela“.
E’ proprio ciò che quel foglio contiene a spaccarti a metà, a lacerarti, a mandarti in pezzi, a farti togliere il respiro come mai ti è capitato nella vita.
Simili dolori li puoi provare quando la vita di qualcuno sta per finire, e mi voglio riferire soltanto a chi una vita l’aveva ormai vissuta.
Ma non è la stessa cosa.
Come può essere concepibile un dolore tanto grande per una vita che verrà?
Buio.
Orecchie che sembrano esplodere per il silenzio assordante o per l’enorme rumore che il turbinio dei tuoi pensieri produce.

Come posso ricordarmi così bene quel dolore?
Proprio perchè l’ho vissuto, e ha lasciato traccia indelebile in me.
Proprio perchè l’ho conservato come preziosa fonte di trasformazione per me, per noi.

Chi ti può dare la certezza che ce la farai?
Che quel dolore lancinate alla testa causato dal troppo piangere sparisca, che quei tuoi profondi occhi ritrovino quella luce che ormai sembra sparita?
Nessuno.
Ci saranno giorni migliori, altri devastanti.
Tutti accompagnati dalle numerose immagini stereotipate che la vita ti ha mostrato sulla sindrome di Down, che hai accuratamente fatto tue e modificato in base alla tua soggettività.

Tempo.
Datti tempo.
Cerca di mettere pensieri, altri pensieri, su quelli già presenti.
So bene che quando lo vedrai tutto sarà diverso.
Lo potrai stringere, baciare, annusare, coccolare, proteggere, ammirare con stupore per quanto ti saprà dare, cancellando tutte le immagini negative che ora la tua mente ti mostra.
Le mie sono soltanto parole, perchè è il tuo sentito ad essere al primo posto.
Posso solo dirti che io ci sono… divise da innumerevoli chilometri… ma io ci sono.

Un silenzioso caldo rispettoso abbraccio a te.

Daniela