In questi giorni sto rivivendo la magia delle settimane estive organizzate dal dott. Lagati, e di tempo a disposizione per fare un post non ce n’è molto. Mi limito ad accennare cosa stiamo provando…
Quest’anno abbiamo deciso di soggiornare qui a Bibione, nella colonia che ospita il progetto ma che purtroppo non è molto accogliente, in degrado come struttura e nemmeno molto pulita. Questa è l unico problema ma visto che siamo qui per altro, che va assolutamente oltre le cose materiali, anche questa seccatura passa in secondo piano.
Come mi è già capitato di percepire l’anno scorso la cosa che più colpisce è il senso di condivisione, il sentirsi uniti in una stessa situazione e, come ha detto una mamma ad un incontro:

“qui sono i bambini normali che sembrano quasi fuori luogo, è come essere in un’isola felice, dove non ci sono sguardi, dove le stranezze dei nostri bambini non risultano imbarazzanti, dove le nostre storie, anche se diverse, sembrano comuni”

 

Tanti nuovi genitori da conoscere, che ti lasciano il segno del cuore e che sai già che avrai piacere di coltivare come amici. Le terapiste da incontrare, le riunioni, i gruppi di discussione, le terapie individuali, lo spettacolo dei fratelli e sorelle, gli scout, Lagati…

e poi lei… Elena… la ragazza con sindrome di Down che quest’anno ci insegna danza contemporanea. Lei crea la seduta, la gestisce da sola, fa rispettare le regole. Le sue mani sono come farfalle. Lei è bellissima.

Il post su questa settitmana sarà un post davvero lungo, ma so già che non riuscirò a raccontare tutte le emozioni che si riescono a vivere qui. Nell’isola felice.  Ma io la mia isola felice l’ho nel cuore, e la voglio portare agli altri, ripetendo il mio messaggio…

Sto scrivendo dal bar della colonia, dove tutti noi siamo seduti a bere una birra e a raccontarci, in un clima amichevole che va oltre la conoscenza di persone sconosciute.   E sto vedendo l’altro gruppo ospite della struttura, composto da disabili intellettivi e da disabili gravi. Anche loro sono accompagnati da ragazzi scout e indossano medaglie di cartone colorato, trofei con scritte divertenti. Vedo tanti abbracci, carezze, cure affettuose. E le loro risate fragorose, la loro gestualità, i loro occhi… In un altro luogo sarebbero fuori posto, stonati…

qui la loro musica è melodiosa. E potente. Oh se lo è…!