Il 7 settembre 2014 Guardaconilcuore andrà in trasferta in Piemonte per il gemellaggio con Ohana, i colori della vita.

Da tanto tempo condivido i miei pensieri con Michela, anche lei mamma di una multicolore bimba con sindrome di Down. L’ho conosciuta tramite il web, 3 anni fa, e io ero giusto un passo avanti a lei per quanto riguarda i pensieri blu relativi all’avere un bambino dai bisogni speciali, essendo Agata un anno più piccola rispetto alla mia Emma.
Siamo cresciute insieme, anche se a distanza, anzi, una considerevole distanza, 420 km, ma in questo web e telefono vengono in aiuto.
Con lei ho soprattutto condiviso il modo di vedere le nostre figlie, proprio come bambine e non come una diagnosi, e che se vogliamo parlare di integrazione, termine che indica l’insieme di processi sociali e culturali che rendono l’individuo membro di una società, lo dobbiamo fare partendo dalle famiglie che non vivono la nostra stessa situazione familiare.
Qualcuno potrebbe dire:
“Io questi incontri di integrazione li vorrei proprio condividere con persone che capiscono, che sanno che cosa sto provando, proprio perchè a loro volta vivono la mia quotidianità”.
Verissimo, ma questa, a mio umile avviso, non è integrazione. E’ sentirsi bene insieme ad altre persone che capiscono, che possono dare consigli in merito a come hanno a loro volta agito in particolari situazioni… e questo è fondamentale per la crescita di una persona, ma già  esistono le efficienti associazioni territoriali di persone con la sdD, di cui anch’io faccio parte, e di cui lodo il lavoro e progetto, di cui non voglio essere assolutamente antagonista bensì alleata, ma ciò di cui io parlo è diverso.
Il mio messaggio vuole arrivare agli altri, a quelli che ancora non conoscono...

Don’t look at my child with special needs and feel sorry for us…
Look at my child and be proud of what this family has overcome!

Non guardare il mio bambino con bisogni speciali e dispiacerti per noi
Guarda il mio bambino ed sii fiero di ciò che questa famiglia ha superato!

Omegna

Il mio sito e la successiva associazione si chiamano infatti Guarda con il cuore e non faccio riferimento alla sindrome di Down proprio perchè vorrei che chiunque partecipasse si sentisse libero di farlo.
Non solo perchè ha a che fare con la disabilità, non solo perchè è un operatore, non solo perchè è un amico ma perchè semplicemente decide di venire e vedere una situazione che in lui suscita paura, imbarazzo, curiosità, gioia, senso della comunità, crescita personale per sé e i suoi figli.
Utopistico?
Non credo.
Ho già avuto consensi in tal senso.
Mi riferisco alle ragazze di Claunando Pordenone, alle famiglie di bambini con 46 cromosimi che hanno partecipato agli incontri “il Carillon dell’amicizia“, all’Assessore alla cultura del mio comune e alle sue calorose parole nei nostri confronti, ad Alessandra A. che insegna a suo figlio 5enne il linguaggio dei segni perchè per lei “quello è il vero linguaggio universale“, ai ragazzi Scout di Bibione…
Persone che scelgono di partecipare per provare calore nel cuore, il cui sorriso prende sfumature diverse, a volte a loro stessi inaspettate…

Michela sa bene di cosa parlo, e a sua volta sta cercando di portare questo pensiero nel suo territorio, in Piemonte, precisamente a Omegna, e vuole creare un’associazione il cui nome è Ohana, i colori della vita… un termine a me molto caro, Ohana, che cerco di rispettare nei gesti quotidiani.

Ecco cosa ha organizzato per quella domenica:

7 settembre dalle ore 11.00 alle ore 17.00
Casa dei Frati – Bagnella di Omegna (VB)
Colorato buffet per tutti
presentazione del Gruppo e dei progetti
patto d’amicizia tra Guardaconilcuore e Ohana
laboratori per bambini
Animazione del Gruppo Doctor Clown VCO
tombola finale

Un gran bel programma secondo me, con quella componente emozionale da “ci scatta la lacrimuccia” che a me e Michela piace tanto…!

Per poter comunicare la vostra partecipazione, e in quanti verrete, ci sono due modi:
a questo link evento Facebook
inviando una mail a guardaconilcuore@gmail.com

Se qualcuno volesse anche cercare una struttura dove dormire, basta che lo dica, e Michela si ingegnerà pure per quello!

Che altro dire… spero di poter dare un volto e un abbraccio alle tante persone che abitano in quella zona, e che per ora conosco solo virtualmente!