Mi piace vedere come Emma cerca di imitarci. Da un pò di tempo lo fa di continuo. Si ferma ad osservare, controlla se ha i mezzi necessari per iniziare l’imitazione, e parte.
Lo fa con Tommaso giocando “alle facce buffe”, o suonando a turno il tamburo, o cercando di cantare le canzoncine. Quando siamo in macchina e parte qualche sua musica preferita allora dal suo seggiolino si protende verso Tommaso, che siede alla sua sinistra, e dicendogli “Daaadaaa” con un tono buffissimo, inizia a mimare un balletto con le mani, come per suggerirgli di fare lo stesso. E se lui per caso non lo fa, inizia a tirargli la maglia ripetendo “Daaadaa!”

E quando io faccio i lavori di casa lei inizia ad aprire armadi per prendere aspirapolvere, straccettii vari, scopettine, spruzzini… e mi segue tutta felice, propinandomi uno dei suoi discorsone in “emmese”, che a ben interpretarli un significato davvero ce l’ha.

Io voglio fare come te mamma!

E l’impegno che ci mette è davvero notevole, quasi volesse compiacersi (si fa un applauso da sola) ma soprattutto compiacermi. Quando vede che le sorrido il suo viso si illumina, sorride a bocca spalancata, agita le braccia su e giù, lungo i fianchi e tende ad alzarsi la maglia, come per imbarazzo per il complimento ricevuto. Sono convinta che proseguendo il mio corso di pratica psicomotoria avrò una risposta a questo atteggiamento…

Per ora so solo che quando lo fa è tenerissima!