Chi mi conosce sa quanto amo abbracciare, e quanto cuore ci metta nel farlo.

Anche quando parlo con le persone tendo a creare un contatto, magari un tocco sul braccio, che sta a significare “capisco ciò che mi stai dicendo, ti sto ascontando davvero”.

Ma dietro a questa mia esigenza, che è appunto una mia necessità (proprio come quella di colui che vuole tenere le distanze e un proprio inviolabile spazio) c’è il reale potere dell’abbraccio.

Dare o ricevere abbracci consente al corpo di produrre e rilasciare grandi quantità di ossitocina – un ormone presente nel corpo – con conseguenti notevoli benefici per la salute.
L’ossitocina è un neuropeptide, prodotto dalla ghiandola pituitaria, un ormone naturalmente presente nel nostro corpo, con incredibili e potenti proprietà salutari.
Il semplice atto di abbracciare è quindi un modo efficace non solo per creare un legame con gli altri, ma anche per rafforzare il nostro stato fisico ed emotivo e la nostra salute in generale.
La pelle contiene una rete di piccoli centri di pressione ovoidali, detti “corpuscoli di Pacini”, in grado di rilevare il tatto e in collegamento con il cervello attraverso il nervo vago. Il nervo vago si snoda attraverso il corpo ed è collegato a sua volta a diversi organi, compreso il cuore che è connesso ai recettori dell’ossitocina. Una teoria spiega come la stimolazione del nervo vago provochi un aumento di ossitocina che, come abbiamo detto, induce molti benefici per la salute.

Dieci secondi di abbracci al giorno inducono reazioni biochimiche e fisiologiche nel corpo, in grado di migliorare notevolmente la salute. Secondo uno studio, questo significa: un minor rischio di malattie cardiache , una riduzione dello stress, una diminuzione della stanchezza, un rafforzamento del sistema immunitario, una diminuzione delle infezioni, un minor rischio di depressione.
un abbraccio a pieno corpo stimola il sistema nervoso riducendo il senso di solitudine, combatte la paura, aumenta l’autostima e disinnesca la tensione. Se fosse rimasto qualche dubbio circa l’importanza del contatto fisico, si consideri che i bambini che non ricevono sufficienti abbracci, e in generale abbastanza affetto, subiscono ritardi nel camminare, nel parlare e nel leggere.

Tempo fa nel web ho trovato un video che mostrava un esperimento sociale proposto in più Paesi nel mondo, dove una persona dispensava abbracci ad una folla di passanti sconosciuti.
La cosa che mi aveva particolarmente colpito era che la persona fosse bendata.
Blind hug.
Fa la differenza, non credete?

Perchè anche chi viene abbracciato non ha alcun tipo di preconcetto su chi gli arriva di fronte: può soltanto abbandonarsi o meno a quel contatto, iniziare un fugace dialogo fatto di tono che si adatta all’altro, e finirlo con un distacco, prolungato o meno.

Un abbraccio in pratica ha un effetto calmante quasi immediato, inducendo abbassamento della frequenza cardiaca e uno stato d’animo più ottimistico! È interessante anche notare, che la persona che abbraccia riscontra altrettanti benefici di quelli che riceve la persona abbracciata, rivelando la natura reciproca del contatto. Il contatto umano è anche descritto come un linguaggio universale, che può comunicare emozioni distinte con una precisione sorprendente. Uno studio ha riscontrato che il contatto può rivelare emozioni tra cui rabbia, paura, disgusto, amore, gratitudine e simpatia, con tassi di precisione fino all’83 %.

(tratto da fisicaquantistica.it)

La mia amica Serena ha pensato che questo esperimento lo potevamo proporre anche noi, in stile Guardaconilcuore.

Perciò ad ogni dono/contatto  le persone potranno pescare un segnalibro con un aforisma sull’abbraccio.

free hugs

Perchè ogni esperienza profonda possa lasciare traccia duratura e reciproca.

Ci vediamo domani alle 11, in giro per Venezia … a caccia di emozioni.