Questa volta sapevo ben poco della giornata che ci avrebbe proposto Sabrina, ma la lunga lista di “cianfrusaglie” che ci aveva chiesto di portare da casa faceva presagire un sano pasticciare e costruire e storpiare…
Molte delle famiglie che erano state presenti al primo incontro questa volta non c’erano a causa di vari virus stagionali, e a dire il vero è stato quasi meglio così, perchè il posto sarebbe stato davvero troppo piccolo per contentere tutti. Ma mi dispiace ugualmente, perchè si sono persi qualcosa di emozionante, fatto passo passo con i propri bambini, carico di emozioni, e che di sicuro parlava di sè.
Il primo regalo della giornata me lo ha fatto Serena, la giovane/educatrice/eoramiaamica/sulla sinistra della foto, che pur avendo impegni di altro genere ha voluto essere lì con noi per qualche ora, aiutandoci ad allestire la sala e respirando l’emozione presente.
Sabrina con la sua divertente spontaneità ci ha tutti catturati, raccontando di un mondo fantastico nel quale saremmo entrati tra poco, il Paese della Fantasia, ma dovevamo essere sicuri di avere il coraggio di entrare…
… e allora perchè non suggerire qualche gestaccio scaccia paura?
E così una famiglia alla volta, siamo entrati nel mondo della fantasia… ognuno nel proprio posto scelto al momento…
E ognuno si è messo a creare… e a raccontare di se…
L’ opera di ognuno era scelta a caso, pescando un bigliettino da una busta, e il nostro Tommaso ha pescato… guardate un po’?
In questa giornata Emma ha scelto la sua famiglia, e non era la nostra ma quella di Francesca, mia cara amica dai tempi dell’asilo e co-organizzatrice del nostro evento. Lorenzo e Tommaso sono legatissimi, e Giorgia ed Emma si sono scelte come amiche del cuore in asilo, perciò essere lì insieme era eccitante per entrambe, e separare Emma dalla sua Gioggia era impossibile.
Per dirla tutta non è stato così facile fare questo laboratorio, perchè dentro di me mi chiedevo “bel lavoro” o “lavoro spontaneo”? E poi… bello per chi? Mio marito ha fatto un progetto degno di un costruttore di dighe per mettere in piedi il nostro cuore, e Tommaso non ha apprezzato il mio tocco boscolico delle corteccine, e mi ha detto “mamma non è che ci stanno tanto eh...”. Quando poi Sabrina ci ha chiesto di far uscire l’emozione che il nostro lavoro ci suscitava, io ho scritto calore e amicizia… e non sono certo emozioni! Ci ho molto pensato poi… e mi ha stupito che io proprio io non fossi riuscita a pescare quell’emozione, io che vivo di emozioni ogni giorno. Forse è il mettere parole a quelle emozioni, la cosa difficile?
Forse è più semplice viverle e basta?
La storia che Sabrina ha liberato, unendo i lavori di ognuno di noi, aveva dell’incredibile per quanti temi personali toccasse…
Una volta a casa, parlando con Giovanni, ci siamo confrontati e lui mi ha fatto ragionare sul fatto che nessuno di noi è perfetto, e che cerca di essere semplicemente il meglio di ciò che è. E’ così… ognuno di noi cerca di essere sufficientemente buono ma è innegabile, siamo composti da mille sfaccettature colorate, che affiorano e sprofondano in base alle epoche di vita che stiamo affrontando in quel preciso momento… procediamo seguendo l’andamento di una spirale e ciò che eravamo 10 anni fa non lo siamo più ora, o non lo saremo nel divenire.
Facciamo del nostro meglio.
E non siamo perfetti.
Cerchiamo solo di essere felici, e di esserlo con chi amiamo.
Le emozioni arrivano e vibrano con intenso potere vitale molto piu’ di ogni saccenza; ecco perche’ e’ davvero importante GUARDARE CON IL CUORE…Un caro saluto Graziella
Brividoni… grazie con il cuore cara Graziella…! ti abbraccio!
Ciao Dani …:-) io penso che il perfetto movimento avvenga proprio attraverso la pausa della mente e il libero esprimersi delle emozioni ….che attraverso la creatività, l’arte e l’incontro ci possono abbracciare di senso di …libertà …CIAO :-)…GRAZIE X LE EMOZIONI DI QUEL GIORNO :-)…e poi..e…poi:-)…poi…
Ecco… tu trovi sempre le parole giuste!grazie a te per essere quell essere speciale che sei…!
Dani sei unica, in quella giornata cio che ha prevalso e stata la semplicita e la spontaneità, penso che in giornate come queste, i veri maestri di vita siano proprio i bambini. Mi spiace per le famiglie mancanti, è stata una bella esperienza, non vedo l’ora di partecipare ad altri eventi come questo e ad altri gruppi di condivisione.
Hai proprio ragione amico mio, i bambini e la loro spontaneità, senza troppi pensieri… grazie a voi per esserci sempre!