Ogni incontro Guarda con il cuore vuole lasciare un impronta a chi vi prende parte.

E l’impronta vuole essere di quelle che lasciano traccia, nel profondo, magari sedimentandosi piano piano, senza trovare inizialmente un suo giusto spazio, o sostegno.
Ma come un piccolo seme, essa si deposita, e se trova un terreno fertile, cresce. Lentamente, con i suoi tempi.
Quante difficoltà per trovare quel suo piccolo spazio vitale, per risalire, scantonando contro tutti i preconcetti, le barriere, la morale, le angosce che ci invadono.
Quanta difficoltà a sentire cosa quelle minuscole radici sollecitano, quasi non volessimo permetter loro di attecchire. Senso di colpa, imbarazzo, paura.
Dall’ultimo incontro mi sono nate queste parole…

L’emozione è vita.
Spesso non ha parole, nè voce,
semplicemente fa vibrare il cuore.
E proprio come i cerchi creati dal rimbalzare di un sasso
sulla superficie dell’acqua,
risuona,
per poi scendere in profondità.

E proprio perchè si vive di emozioni ho voluto far sentire ciò che spesso non si riesce ad ascoltare, se non grazie ad esercizi particolari.

Questa volta non eravamo in molti, e come mi ha fatto notare la mia amica Michela, è stato molto più semplice parlare con le altre persone, relazionarsi, conoscersi. Grazie per aver dato un nome alla tranquillità che sentivo, era proprio così, perchè non ho vissuto la sensazione di aver dedicato poco tempo a tutti.
E osservare da “fuori”, le dinamiche che si creavano, senza il mio intervento, era rassicurante.
Io non sono così importante in questi incontri, vorrei essere un semplice catalizzatore di gioia, quell’enorme gioia che ho nel cuore nell’aver imparato ad assaporare le piccole cose.

la sindrome di Down

la sindrome di Down

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Tutti erano lì per tutti, pronti ad ascoltare, giocare con i figli degli altri, servire ai tavoli, intrattenere, spupazzarsi di baci i piccolini, osservare i bambini giocare insieme, indipendentemente dalla loro conta cromosomica … come fosse la cosa più naturale di questo mondo.
E in effetti, credo sia davvero così… spontaneo.

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Adoro l’espressione dei miei genitori in questa foto, rivolta a chissà quale bambino presente alla festa.
Nei loro occhi, nella mimica facciale, forse perchè abituata da sempre a vederli così nei confronti dei bambini, leggo un misto di sensazioni che riesco solo a tradurre con un
eccoti qui di fronte a noi, in tutta la tua meravigliosa ed unica persona“!

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E in quel cerchio… dove si poteva sentire e vedere non con le orecchie e con occhi…

esercizi per la consapevolezza di sè

esercizi per la consapevolezza di sè

esercizi per la consapevolezza di sè

esercizi per la consapevolezza di sè

esercizi per la consapevolezza di sè

Ho avuto la conferma che sentire, nel profondo, non è così comune, perchè porta ancora una volta all’affiorare di quelle sensazioni nascoste, il cui affiorare può essere respinto, accolto, accompagnato…

esercizi per la consapevolezza di sè

esercizi per la consapevolezza di sè

esercizi per la consapevolezza di sè

Per qualcuno può essere più facile, altri hanno bisogno di più tempo, ma sono convinta che l’universo si muove per noi, permettendo certi incontri, certi cambiamenti interiori, facendo accadere che un nuovo amico abbia per caso un certo libro in tasca, e te lo presti con un sorriso luminoso, appoggiando le parole in esso racchiuse:

“Dai gioia, non perdere mai l’occasione di dar gioia al prossimo, giacchè sarai tu il primo a beneficiarne, anche se nessuno saprà ciò che stai facendo. L’Amore è la vera energia della vita”

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Più volte ho osservato gli occhi degli ospiti, e gli amici che mi hanno aiutato nello scattare le foto hanno ben catturato le sensazioni che provavano. Ho guardato con particolare attenzione gli occhi dei miei amici che non hanno bambini con disabilità, ed erano uno scorrere di parole. A volte contrastanti, perchè non è facile entrare a far parte di un gruppo, qualsiasi gruppo, magari legato per una consapevolezza comune. C’è sempre da fare i conti con la propria coscenza, e con quanto quel famoso semino ci fa avvertire. Qualcuno ha permesso al seme di depositarsi, forse già di attecchire…
Luca mi ha donato queste parole, perchè questa è la foto che più mi parla tra le tante che ho scelto, proprio perchè vibrante…

“Ho imparato che tutti noi abbiamo dei problemi o delle difficoltà più o meno grandi, ciò non ci deve abbattere e non bisogna cercare di isolarsi. Le persone, il gruppo, delle semplici parole o dei semplici gesti, semplici carezze possono abbattere le difficoltà della vita… questo è quello che mi avete dato, questo è quello che ho colto… vedere Emma giocare con Asia mi ha riempito il cuore e quell’Abbraccio è stato come abbracciare due mie figlie…”

un abbraccio oltre la diversità

Benvenuti nuovi occhi… benvenuti nella famiglia di Guarda con il cuore…

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