Tra me e la matematica c’è un abisso incolmabile.
Ho ancora in mente i pomeriggi passati con accanto mio padre che cercava di inculcarmi in testa le tabelline
Soprattutto ho ancora in mente il suono del suo pugno dato al tavolo, per scaricare la tensione nel vedere che non imparavo. Qui si potrebbe agganciare quel bel post che ho in mente da un po’, sull’apprendere con le emozioni, ma non è il momento, fra 15 minuti parto per andare al lavoro, e sono ancora in pigiama!
E visto che nella vita ci si focalizza su alcuni importanti obiettivi, (e io me ne sono prefissata alcuni di moooolto sentiti), ho deciso che in questa vita l’abisso della matematica resterà incolmabile, unitamente al difetto di essere spesso all’ultimo minuto.
Il problema sussiste però nell’essere di aiuto ad Emma durante i suoi compiti di matematica, perchè non mi viene alla mente una strategia utile per farle capire un concetto così astratto… è corretto dire che la matematica è un concetto astratto? Mah…
E’ vero che la prof. Lucangeli dice che le dita sono una fantastica calcolatrice sempre a portata di mano, ma se io non credo in questo strumento… come posso essere di aiuto a mia figlia?
Perciò vado di numicon. Uno strumento che trovo di così immediata comprensione, dal non capire come mai non vuole essere utilizzato dagli insegnanti di Emma.
Buon lunedì!